Ancora l’acqua al centro. Quella che non c’è e la poca che viene dispersa. Polemiche e accuse, una “guerra” che mette di fronte novaresi e lomellini. Nella diatriba scende in campo la Regione Piemonte, con il presidente Alberto Cirio che non ha esitato a sfidare Est Sesia, il Consorzio irriguo più grande d’Italia, cui compete il compito ingrato di distribuire in modo equanime la risorsa idrica ai risicoltori delle due aree. La diatriba potrebbe finire in tribunale. Il ricorso alla turnazione non soddisfa gli agricoltori del Novarese: temono di essere penalizzati, come già avvenuto lo scorso anno. Schierati sul fronte opposto i lomellini, i cui delegati possono però vantare la maggioranza nel cda e in assemblea di Est Sesia: in provincia di Pavia nel 2022 il taglio della produzione aveva superato il 25 per cento.
Una raccolta di firme di produttori risicoli di Novara ora dà forza e spunto alla Regione di Piemonte per prendere posizione. In un affollato incontro alla Tenuta Torre, in località Gargarengo di Vicolungo, la reazione non si è fatta attendere. Così come le decisioni. Marzia Vicenzi, sindaco del paese, ha sottolineato che la disponibilità irrigua in questo momento non supera il 30%. Ed è sufficiente questa cifra per comprendere la drammaticità del momento, proprio quando le risaie dovrebbero essere sommerse. Il governatore del Piemonte è esplicito: “Vogliamo evitare che avvenga una guerra fra poveri. Ma è necessario cambiare registro. E’ mio dovere tutelare gli agricoltori del Piemonte, quindi mettiamoci attorno a un tavolo, l’acqua è di tutti e non intendiamo intraprendere azioni a danno di altri. Ma è venuto il momento di fare chiarezza: scrivo una lettera a Est Sesia e darò tempo sette giorni per ritirare la delibera con la quale il consorzio ha deciso la distribuzione dell’acqua. Comunicherò anche la mio collega lombardo la decisione, poi spero che potremo sederci al tavolo e ridiscutere il tutto. Se entro il 25 aprile non avremo risposte da Est Sesia impugneremo la delibera di fronte al Tar”. Un “aut aut” a Est Sesia (presidente Camillo Colli, direttore Mario Fossati), che rappresenta un cambio di passo nel braccio di ferro in atto.
Ma si guarda anche al futuro e alle opere strutturali che dovrebbero risolvere, almeno in parte, i problemi di dispersione e distribuzione. Si pensa a interventi immediati lungo tutte le aste dei canali Cavour e Regina Elena, due assi portanti della rete irrigua, che tuttavia sono onusti e denunciano falle con perdite sino al 20%.
Poi, i bacini. Poco prima dell’incontro a Vicolungo, la Regione, con il presidente, gli assessori all’agricoltura, Marco Protopapa, e all’ambiente, Matteo Marnati, il direttore dell’assessorato Paolo Balocco, aveva illustrato il Psr alla sede di Novara di Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. E’ il piano di sviluppo rurale 2023-2027, documento programmatico finanziato direttamente da Bruxelles, con una dotazione per il Piemonte di 756 milioni di euro. Di questi, 55 milioni sono finalizzati al settore idrico, parte alle aziende agricole e parte ai consorzi. “Se un agricoltore vuole costruire una vasca di contenimento lo potrà fare usufruendo di queste possibilità. Puntiamo a progetti concreti. In questi mesi si parla tanto di desalinizzazione dell’acqua di mare. Il paradosso è che noi l’acqua, quando c’è, la lasciamo andare all’Adriatico. Sarebbe assurdo che poi dovessimo riprendercela. Cavour si rivolterebbe nella tomba sei volte”.
Oltre al settore irriguo, il Psr comprende più voci finanziabili: sostenibilità ambientale, giovani, zootecnia, apicoltura, risicoltura, formazione, innovazione, agricoltura di precisione.
Intanto sul fronte acqua da registrare che l’assessore Marnati è stato nominato dal Governo referente per la siccità in Piemonte. E che, in Regione, a Torino, è previsto un incontro con l’intera Giunta, il presidente Cirio e il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Gianfranco Quaglia, Direttore di Agromagazine