I drastici cambiamenti nel mondo del lavoro portati dall’emergenza sanitaria hanno aperto la strada al fenomeno di un parziale ritorno alla montagna.
Sono sempre di più le persone che oggi abbandonano le grandi città e cercano di insediarsi nei piccoli borghi rurali delle vallate alpine usufruendo delle possibilità del telelavoro.
E coloro che in montagna ci vivono sa sempre assistono a tutto questo e sentono che qualcosa sta mutando profondamente nella vita dei loro paesi.
«La nostra realtà – afferma il parroco di Scopello don Marco Barontini (nella foto) – ha assistito in questi anni all’arrivo di diversi giovani che hanno scelto di venire ad abitare qui in montagna. L’impulso è venuto soprattutto dalla pandemia, che ha favorito la riscoperta dei nostri spazi dove c’è maggior sicurezza e una qualità della vita più alta sotto questo aspetto, grazie alla possibilità di lavorare da casa.
I comuni dell’alta valle si sono attrezzati in questa direzione, penso ad esempio agli spazi dedicati al co-working ma anche all’ampliamento della linea veloce in fibra ottica che permette grandi possibilità».
L’articolo integrale, accanto al racconto della scelta di due giovani che hanno scelto di vivere a Piana di Rossa accanto a notizie dal territorio sul nostro settimanale – nelle edizioni L’informatore, Il Monte Rosa, Il Sempione – in uscita in edicola venerdì 26 maggio e disponibile anche online,