Associazioni attive in ospedale finalmente al completo dopo la pandemia a Novara.
Si può sorridere anche tra le corsie e i reparti di un ospedale. Questo proprio grazie alla presenza dei volontari delle associazioni che portano sollievo e allegria ai malati, ma anche aiuto, ascolto e supporto.
Un sostegno che, nei quasi tre anni di pandemia, è mancato. E questo, nonostante le associazioni
non si siano fermate e, con l’ausilio del web e del personale sanitario, abbiano continuato ad aiutare.
Mancava, però, la presenza. Che ora, pur se il Covid ha colpito anche il volontariato, con molti volontari
che hanno lasciato, è tornata. Un ritorno graduale, avviato nell’aprile 2022 con l’Associazione per il
Bambino in Ospedale Abio, e concluso in queste settimane con il rientro delle altre realtà operative al
Maggiore, Associazione Volontari Ospedalieri Avo, Pianeta dei Clown e Unione Genitori Italiani contro il
tumore dei bambini Ugi.
Non solo un ritorno con gradualità delle associazioni, in base ai compiti svolti, ma anche nelle modalità. La prima a far rientro è stata Abio, guidata da Antonella Brianza. «Ora ci siamo ritrovati e tutte siamo di
nuovo in ospedale. Ovviamente – spiega – i modi sono diversi dal prepandemia. Noi è un anno che siamo
di nuovo in Pediatria. Ma se prima – rileva – ci limitavamo alla Saletta d’accoglienza, all’ingresso del reparto e nei corridoi, da qualche settimana, con immensa felicità, siamo tornati nell’area di degenza, accanto ai bimbi nelle camerette. In quelle stanze c’è una gioia incontenibile per l’essere tornati a stare assieme».
Non solo. «Se dal rientro eravamo presenti solo al mattino, ora ci siamo anche al pomeriggio. E questo
anche se abbiamo perso qualche volontario per strada. Siamo una trentina e, a gennaio, riproporremo il corso per diventare volontario Abio».
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