«Dietro questo quadro ci sono le vite delle persone che hanno pregato, che si sono affidate. Viene recuperata un’intera storia. Ecco quindi il grazie della Diocesi di Novara ai carabinieri e alla polizia tedesca. Questi ritorni a casa sono la testimonianza dell’efficacia del vostro lavoro”. Così monsignor Fausto Cossalter, vicario generale della Diocesi, ha accolto la consegna della pala d’altare seicentesca che raffigura “La presentazione di Maria al Tempio” trafugata nella notte dell’8 maggio 2009 dalla chiesa di Passéra a Stresa e ritrovata in Germania dai militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale insieme ai colleghi della Sezione di polizia giudiziaria della Procura.
Il valore spirituale del quadro è inestimabile per la comunità, che si prepara a riaccoglierlo dopo la consegna ufficiale al comando provinciale dei Carabinieri a Verbania. Presente il sostituto procuratore Gianluca Periani, che ha coordinato l’indagine e che, grazie a un ordine di indagine europeo, ha ottenuto il sequestro della tela per riportarla a casa. Il maggiore Ferdinando Angeletti, comandante del nucleo che si occupa del recupero di opere d’arte rubate, ha ripercorso le tappe del ritrovamento. Un militare, a Cagliari, durante i controlli che vengono fatti regolarmente, ha visto il quadro sul sito della casa d’aste di Monaco “Hampel” e ha notato evidenti somiglianze con le immagini del dipinto rubato, custodite nella “Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti. «La conferma – ha aggiunto – è avvenuta grazie alle foto del dipinto che ci ha consegnato la Diocesi. Purtroppo molte opere d’arte non vengono catalogate né fotografate e questo rende molto più difficile ritrovarle».
I Carabinieri hanno ripercorso il tragitto del quadro, ricostruendone i numerosi passaggi tra vari acquirenti molti dei quali ignari che si trattasse di un’opera rubata. L’ultimo proprietario risulta essere un romano, la cui posizione è attualmente al vaglio degli inquirenti. Evidente anche un intervento di restauro eseguito dopo il furto.
Come ha spiegato il direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi Paolo Mira, sono 110 mila le opere catalogate. «La conoscenza – precisa – è la base per la valorizzazione. Grazie alle immagini e alla denuncia che avevamo conservato, abbiamo potuto consegnare un piccolo dossier alle forze dell’ordine e collaborare al loro lavoro». 400 mila (stima per difetto) le opere d’arte di proprietà della Diocesi.
«Questo quadro – ha aggiunto il parroco don Gianluca Villa – ha un enorme valore per la comunità. Ha raccolto preghiere e lacrime di migliaia di fedeli. Sulla cornice originale, rimasta nella chiesa, sono scritti a matita le date e i nomi delle mamme che durante la Prima Guerra Mondiale pregavano la Madonna per il ritorno dei loro figli». Ha aggiunto don Gianluca: «il Signore ha ascoltato il grido del parroco, che ho lanciato durante un vespro, affinché la Madonnina tornasse a casa.»
Ora si prepara una festa per il ritorno dell’opera a Passéra, dove nel frattempo è stato installato un sistema di videosorveglianza di ultima generazione. Alla cerimonia saranno invitati il vescovo Franco Giulio Brambilla e il principe Vitaliano Borromeo.
L’articolo, con altre notizie dal territorio della Diocesi di Novara, si può trovare sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 28 marzo. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente qui.