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Vivere e studiare in montagna non è facile, lo sanno bene gli studenti della Valle Formazza: diciotto – solo a Formazza – partono alle 6.30 del mattino con il bus e, con il nuovo orario “allungato” di alcune scuole superiori domesi, tornano a casa, se va bene, alle 15.30. Pranzo quindi alle 16, poi lo studio e i compiti, ma i momenti di sport o di svago sono preclusi a questi giovani perché il tempo è risicato.

Il sindaco di Formazza, Bruna Papa, contesta perciò il nuovo orario del liceo Spezia e del Marconi Galletti Einaudi (in particolare quello di uscita) in quanto penalizza i giovani delle valli di montagna: «La nostra è una provincia montana e la montagna la fanno le valli – dichiara – e pertanto si pretende almeno di avere una scuola inclusiva, non una scuola nei fatti discriminante: ci saranno studenti più riposati che potranno affrontare bene gli studi e altri, più provati fisicamente, non potranno rendere al meglio perché non hanno l’ adeguata lucidità mentale. La scuola è classista nei confronti degli studenti in base a dove abitano, vicino o lontani dall’istituto. È una situazione folle».

Papa, avvisata dai genitori degli studenti del paese, ha contattato i presidi delle scuole interessate dal cambio di orario (Pierantonio Ragozza per il Liceo Spezia e Gaudenzio D’Andrea per l’istituto Marconi Galletti Einaudi) per cercare una mediazione chiedendo una revisione dell’orario.

Le due scuole hanno un’utenza complessiva di circa 2000 alunni/e.

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