Nei convegni, dibattiti, assemblee, gira da tempo una domanda da un miliardo di euro: «Come si può fare vivere i paesi di montagna 365 giorni l’anno e non solo nelle fasce caratterizzate dalla presenza dei turisti, compresi quelli delle seconde case?».
La prima risposta tocca a chi la montagna non solo la vive tutto l’anno, ma deve anche gestirne esigenze e problemi, cioè gli amministratori locali.
Roberto Luigi Sacchi amministra il Comune di Alto Sermenza e non ha dubbi sull’essenza del problema: il costante calo demografico delle aree montane.
«A noi – sottolinea – servono fondamentalmente gli abitanti residenti tutto l’anno. Se mancano questi non hai le risorse economiche sufficienti per i servizi, vengono a mancare i negozi e le attività di ogni genere, perché non hanno un bacino d’utenza sufficiente. Noi abbiamo oggi 144 residenti ma solo 70 ci abitano tutto l’anno. I bambini in età scolare sono sei. Per questo poi viene a mancare la farmacia e altri servizi indispensabili, che potranno essere recuperati solamente se ci sarà un incremento demografico. Un’opportunità poteva essere quella dello smart working, ma come fai a contarci se qui la fibra verrà completata solo alla fine dell’anno o all’inizio del prossimo? Bisognerebbe prendere esempio da Svizzera ed Alto Adige dove c’è la consapevolezza di quanto sia importante la montagna che, per questo, viene aiutata attraverso dei contributi specifici, proprio per incoraggiare le famiglie a viverci e non lasciarla».
L’articolo integrale, con le interviste agli amministratori del territorio assieme ad altre notizie dal territorio sul nostro settimanale, in edicola venerdì 20 ottobre. Il settimanale si può leggere anche online, abbonandosi o acquistando il numero che interessa direttamente qui.