“Vigezzini di Francia” è il tema della mostra ospitata nella suggestiva cornice di casa De Rodis in piazza Mercato a Domodossola. L’esposizione conta 90 opere, ospitate in 5 piani (compresi seminterrato e sottotetto) ed è stata fortemente voluta dalla famiglia Poscio, proprietaria di alcune opere, con il sostegno della fondazione Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore e della fondazione compagnia di San Paolo.
Curatore dell’evento è l’artista Marco Vinicio e padrona di casa la signora Paola Pirazzi Poscio che aprendo con un breve discorso di ringraziamento la manifestazione ha esortato i numerosi presenti a godere l’arte facendo più silenzio possibile per contemplare al meglio le opere degli artisti esposti.
Come spiegato dal giornalista ed esperto d’arte Davide Brullo, oratore ufficiale della manifestazione, “la mostra prende in prestito il titolo da una monografia pubblicata oramai molti anni fa dallo studioso domese Dario Gnemmi, alla memoria del quale la rassegna è dedicata. Intendiamo con questa omaggiare la singolare arte fiorita tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento attorno a una scuola di belle arti in un piccolo paese di montagna, che ha saputo dare risultati altissimi e di cui il professor Gnemmi è stato insigne cantore. Lui, che dei pittori vigezzini è stato il Roberto Longhi nella sua monografia usa spesso delle analogie letterarie: per parlare di Carlo Fornara cita Zola e Tolstoj. Riguardo a Giovanni Battista Ciolina chiama in causa Flaubert e Fogazzaro, per Lorenzo Peretti junior, artista molto interessante che a mio parere andrebbe riscoperto, squaderna la biblioteca esoterica di Eliphas Levi”.
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