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Prima, le società italiane che trasferiscono la residenza fiscale in Olanda dove le tasse arrivano al 15 per cento rispetto al nostro 70 (se basta). Adesso, le aziende del nord e dell’est Europa, godendo di quelle stesse condizioni più favorevoli, aggrediscono i nostri mercati, mettendo spalle al muro il tessuto di piccola impresa e artigianato.

Non si sa se quello della Stl di Romagnano sia il primo caso ma, certo, senza provvedimenti, corre il rischio di diventare un precedente pericoloso. Si tratta di un’azienda di autotrasporti – 15 mezzi e una ventina di dipendenti – che ha chiuso. Le tasse, il costo del carburante e quello dell’energia obbligano a proporsi con una tariffa minima di 1,90 euro.

Le imprese d’Europa possono offrirsi per la metà. Con il risultato che le società del territorio (anche quelle che stanno di fronte alla Stl) scelgono i vettori stranieri obbligando i “nostri” a lasciare campo libero.

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