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Di due lapidi marmoree restano solo frammenti. C’è sgomento a Doccio per quanto accaduto a due pezzi di storia del paese. Se ne sta occupando in prima persona il sindaco, Francesco Piestrasanta. Che spiega: «Cercheremo di ripristinarle il prima possibile. Siamo più che dispiaciuti e dalla parte del Comitato per la memoria dei benefattori che va a tutela delle tradizioni e della storia come noi dell’amministrazione». Il fatto riguarda la demolizioni di due lapidi marmoree, dedicate a benefattori. Quella dedicata a Giovanni Antonio Perincioli, fu scoperta nel 1887 nell’antica casa comunale.

«La lapide, fino a metà luglio 2024, era visibile sul lato destro dell’ingresso dell’ex scuola elementare Aurelio Debiaggi, da diversi anni divenuta sede dell’asilo infantile Sorelle Givasio – sottolineano i rappresentanti del dal Comitato – . Da quella nuova dimora la lapide di Perincioli osservava gli altri benefattori doccesi raffigurati nell’altro bassorilievo marmoreo dirimpetto». Anche la lapide della famiglia Debbia, è andata distrutta.

«Oggi, come allora, nuove esigenze pongono la necessità di rinnovamento e di grandi mutamenti radicali – concludono dal Comitato –. Accade così che il nuovo progetto scolastico abbia previsto la demolizione dell’asilo “Sorelle Givasio”, già scuola elementare “Aurelio Debiaggi”, per far spazio, comprensibilmente, a un nuovo, innovativo e moderno plesso scolastico per l’infanzia da 0 a 6 anni.

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