In modi diversi, in luoghi diversi. Da Intra a Pallanza, da Ghiffa a Vignone, per arrivare alle alture del Motto sopra Unchio. Eppure, tutti uniti dallo stesso spirito.
La Domenica delle palme ha introdotto le comunità dell’Unità pastorale missionaria “Contardo Ferrini” alla Settimana Santa, guardando a Gesù, all’amore che si fa dono. Non è stato solo un ripetere gesti e riti che si tramandano da secoli.
È stato vivere con fede e con partecipazione a un giorno che segna una svolta nel cammino per ciascun cristiano.
A INTRA, NEL CUORE DELLA CITTÀ
Lo è stato nel cuore della città, a Pallanza e a Intra, dove tanti bambini, giovani, famiglie hanno preso parte alle rispettive processioni con i rami d’ulivo e palme.
A Pallanza come a Intra il ritrovo e la partenza sono stati all’Oratorio, richiamando così anche il cammino verso la Giornata mondiale della gioventù ad agosto a Lisbona.
«Siamo entrati – ha detto don Riccardo Cavallazzi, coadiutore dell’Oratorio San Vittore di Intra – nella Settimana Santa da una Domenica delle Palme molto partecipata. I ragazzi sono stati e saranno assoluti protagonisti del periodo pasquale. Questo venerdì santo va in scena una rappresentazione drammatica sugli ultimi momenti della vita di Gesù, animata dai nostri giovani dell’Oratorio con testimonianze di vita vera. Questa sarà una Pasqua di ripartenza e rinascita, come ci invita papa Francesco, per andare verso l’altro e l’Alto».
DA PALLANZA L’AUGURIO PASQUALE
Da Pallanza il parroco don Riccardo Zaninetti rivolge un augurio pasquale a piccoli e grandi, «affinché ciascuno possa fare esperienza dell’abbondanza di vita che Dio desidera per tutti già ora, in questo nostro pellegrinaggio terreno, e per sempre. È un augurio che rivolgo anzitutto a chi sente su di sé il peso dei limiti a causa delle paure, dell’incertezza, della sofferenza del corpo o dello spirito, degli affetti colpiti, della solitudine. È l’augurio che Dio trasformi in bene anche ciò che ora riusciamo a vedere solo come male e tribolazione. Auguro, inoltre, che questa trasformazione avvenga anche grazie all’impegno generoso a fare della propria vita un dono, senza timori o chiusure, attraverso mille forme. Come celebrare la Pasqua, se non facciamo nostro, in un modo o nell’altro, il sogno di una vita piena per tutti, che Dio manifesta risuscitando Gesù, il Crocifisso? Siamo, perciò, chiamati anche noi a far parte di questo sogno, gli uni con gli altri e gli uni per gli altri, nel dono di noi stessi, perché tutti abbiano vita in abbondanza».
DALLA TRINITÀ DI GHIFFA
La Settimana Santa a Ghiffa ha preso il via nella suggestiva cornice del parco del Sacro monte della Santissima Trinità. La comunità si è stretta attorno al proprio parroco, don Angelo Nigro, per vivere insieme la Domenica delle Palme. Anche in questo caso tanti giovani dell’Oratorio Nuova Realtà e famiglie hanno animato i vari momenti della celebrazione, iniziata con la processione dove accanto al parroco ha camminato il sindaco Matteo Lanino, per abbracciare simbolicamente così l’intera comunità ghiffese. «Oggi, in questo luogo di rara bellezza – ha detto don Angelo – vi sono persone che sono salite quassù per tanti motivi e hanno fatto percorsi molto diversi. Tutti insieme ci mettiamo in cammino verso la Pasqua e l’invito che rivolgo è di farlo prendendosi cura di Gesù che da sempre si prende cura di noi. Quel Gesù che oggi a ciascuno di noi dice: “Come stai tu oggi? Perché come stai tu, sto anch’io e sto a casa tua con te”».
INSIEME DA UNCHIO ALL’ORATORIO DEL MOTTO
Le ultime fotografie della Domenica delle Palme a Verbania giungono dalle alture sopra Unchio. Al Motto, dove sorge il piccolo oratorio dedicato anticamente alla Madonna della Croce, sono salite insieme le comunità di Trobaso, Unchio, Renco e Cossogno. In tanti hanno preso parte al momento di preghiera che, iniziato dalla chiesa parrocchiale di San Rocco a Unchio, è proseguito con le stazioni della Via Crucis presenti lungo la mulattiera. I testi, quelli scritti dai detenuti del carcere di Verbania, hanno guidato i presenti nella meditazione, mentre tra una stazione e l’altra il cammino è stato scandito, di volta in volta, dal silenzio così come dal dialogo di condivisione della propria vita. È stato un cammino unico, come unica sarà la Veglia Pasquale del sabato santo per le quattro comunità. Sarà vissuta a Cossogno. Si tratta di una prima volta, un segno del percorso di condivisione intrapreso in questi anni. Una scelta che, come ha scritto in una lunga lettera alle comunità il parroco don Marco Masoni, «era un desiderio che portavo nel cuore fin dal mio arrivo tra voi. Grazie per aver compreso la mia necessità di non solo fare una celebrazione (o quattro), ma di poter gustare la bellezza della Veglia in tutti i suoi ricchi momenti e segni. Grazie per aver condiviso il sogno di unità del cammino delle nostre quattro parrocchie che si realizzerà e si concretizzerà proprio nella notte più Santa dell’anno».
Sul giornale in edicola, la galleria fotografica del cammino verso la Pasqua delle comunità di Verbania