Aumento del precariato e contratti che non corrispondono al numero di ore lavorate o alla qualifica professionale del dipendente. I sindacati si mobilitano all’inizio di una nuova stagione turistica nel Verbano. E lanciano, insieme all’Ispettorato del lavoro provinciale, una nuova iniziativa: un tavolo per monitorare il comparto. L’Ispettorato del lavoro ne è promotore e coordinatore. Al tavolo non siederanno solo le organizzazioni sindacali, ma anche le parti degli imprenditori, Federalberghi, Confcommercio, Fip e Faita ed Ente Bilaterale del Turismo.
«Lo scopo è di creare un monitoraggio sui contratti del turismo – dice Massimo Guaschino della Fisascat Cisl -, prevenire e monitorare quelli più critici, sia dal punto di vista degli orari di lavoro che delle qualifiche professionali. Un passo importante che va anche a favore degli imprenditori che vogliono rispettare le regole e sono vittime della concorrenza sleale di chi non lo fa e che può anche quell’esodo che c’è verso altri lidi e altre professionalità». Secondo Cgil, Cisl e Uil, la ripresa del turismo dopo la pandemia, con il ritorno di visitatori e numeri da record sul territorio, non è corrisposta a una situazione migliore per i lavoratori, con un aumento del tempo determinato, che è pari al 55% dei contratti, e anche dei contratti a chiamata, pari al 20%.
«Si parla di esodo di professionisti, di concorrenza della Svizzera, ma credo che se si offrono condizioni di lavoro convenienti, con un’assunzione a tempo indeterminato, ci può essere un vantaggio a rimanere sul territorio, anche in termini di qualità della vita» conclude Guaschino.
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