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Obiettivo «dare modo a chi è detenuto di potersi riscattare, dando una mano alla comunità e, al contempo, fornire importanti servizi alla città».

Così l’assessore alle Politiche sociali, Luca Piantanida, illustra l’intento del protocollo d’intesa rinnovato oggi, venerdì 20 febbraio, a Palazzo Cabrino, sede del Comune di Novara.

Il documento riguarda la realizzazione di progetti in grado di coinvolgere i detenuti della Casa circondariale. Si tratta di percorsi che vogliono puntare all’inclusione sociale dei carcerati.

Saranno coinvolti in attività come il taglio dell’erba, interventi per il recupero del patrimonio ambientale, per il decoro urbano, quindi nella pulizia di strade e piazze della città e molto altro.

A siglare il documento il sindaco Alessandro Canelli, la direttrice del carcere, Rosalia Marino, il magistrato di sorveglianza, Marta Criscuolo, Francesca D’Aquino per l’Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna, il direttore di Assa Alessandro Battaglino e il presidente dell’Agenzia territoriale per la casa del Piemonte Nord, Marco Marchioni.

«Quello che abbiamo rinnovato – spiega Piantanida – è il documento del 2014, scaduto poco prima del Covid. La volontà di tutte le parti coinvolte è quella di ampliarlo, fornendo ulteriori possibilità di lavoro per i detenuti. All’epoca era già stata coinvolta l’Atc, ma non c’era stata la possibilità di dare vita a interventi specifici con l’Agenzia. Ora sarà fatto. Anzi ci sarà un suo forte coinvolgimento».

 L’articolo integrale sul nostro settimanale in edicola da venerdì 17 febbraio e disponibile anche online.

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