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Essere capaci di andare oltre alla tempesta degli anni giovanili e capire, grazie alla luce della fede, cosa c’è oltre al buio della solitudine, della guerra, della paura del futuro con cui si confrontano, per avere il coraggio di cambiare, di vivere la propria vita con il vento in poppa.

È l’augurio che il vescovo Franco Giulio Brambilla ha fatto ai mille giovani che si sono ritrovati ad Arona per vivere la Veglia delle Palme. Sabato 12 aprile a Punta Vevera i ragazzi si sono incontrati per trascorrere insieme un pomeriggio nel segno della Fede e della Speranza. Una tradizione, quella del pomeriggio e della serata del sabato alle Porte della Settimana Santa, che quest’anno è stato vissuto anche come tappa in preparazione ai pellegrinaggi giubilari: ad aprile gli adolescenti e a luglio i giovani. Ha fatto da sfondo ad ogni momento della giornata, il versetto del Vangelo di Marco: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”.

E proprio la paura, legata alle difficoltà che si possono incontrare ogni giorno, è stata al centro della prima proposta della veglia delle Palme: la testimonianza dei membri della compagnia teatrale “Mendicanti di sogni”, gli amici di Sammy Basso, il giovane malato di progeria scomparso lo scorso ottobre.

«Sammy era fragile fisicamente – hanno ricordato -, ma la sua malattia incurabile, una tempesta per la sua vita e quella della sua famiglia, non l’ha mai fermato dal vivere la vita al cento per cento, in tutti gli ambiti: nello studio, nelle relazioni, nella scoperta del mondo, nella ricerca. E lo ha fatto sempre senza mettere se stesso al primo posto e senza perdere mai la fede».

Dalla riflessione sulla “tempesta” affrontata da Sammy, a quella sulla fede: l’itinerario del pomeriggio, per le strade di Arona, ha permesso ai giovani di riflettere sul ruolo che nella propria fede hanno o potrebbero avere la conoscenza, la testimonianza, il coraggio e l’affidamento. «Durante l’Adorazione eucaristica a San Graziano, tanti giovani hanno voluto confessarsi, pregare e affidare i propri pensieri al Signore – dice don Riccardo Cavallazzi, vicedirettore dell’Ufficio per la pastorale giovanile – e attraverso gli stand per il centro storico di Arona si sono ritagliati dei momenti per ripensare alla propria esperienza di vita cristiana».

La fede che rischiara le paure, come la luce del faro per la barca nella tempesta, è stata al centro, poi, della Veglia di preghiera della sera. All’ombra di un vero faro, sulle rive del Lago Maggiore, e ai piedi della Croce della Gmg che dal 2000 i giovani della Diocesi, hanno ascoltato le parole del Vangelo di Marco e quelle di papa Francesco sul sagrato di San Pietro, durante il momento di preghiera in tempo di pandemia, nel 2020.

«La vostra generazione ha già attraversato e sta attraversando terribili scenari di paura – ha detto mons. Brambilla ai ragazzi –, ma in questo anno Santo, fino alla solennità di Cristo Re, avrete l’occasione di passare all’altra riva: l’anno del Giubileo scandirà la vostra età dei sogni: ogni generazione, ogni 25 anni, ha questa opportunità da cogliere». Questa la prima di cinque “pennellate” che il vescovo ha voluto regalare ai ragazzi, per aiutarli a definire il proprio ritratto nell’Anno Santo.

La seconda e la terza pennellata sono un invito per i giovani ad essere “tonici”: «Imparate a passare dal timore di inabissarvi, al coraggio di proseguire con il “vento in poppa” il vostro percorso e, poi, a farvi domande e a darvi risposte sincere su ciò che vi importa davvero». La quarta pennellata, mons. Brambilla l’ha dedicata all’importanza, nella vita dei ragazzi, di agire con coraggio, che significa anche «non avere paura di avere paura. Le paure, se affrontate in maniera consapevole, non sembrano poi così grandi».

E poi, l’ultimo ed essenziale tocco di colore, quello della fede: «La fede ha la stessa radice della speranza: è destinata a sfidare il tempo e ad avere un ruolo importante nella vita di ciascuno di voi».

L’articolo, con altre notizie dal territorio della Diocesi di Novara, si può trovare sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 18 aprile. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente qui.

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