Per il ciclo di incontri con l’autrice organizzati dal Premio Lesa, è stato presentato il volume “Investire in parole povere” di Aminata Gabriella Fall, conosciuta come Pecuniami sui canali social. Questo incontro segna l’inizio di una collaborazione tra il Premio Lesa e Soroptimist Alto Novarese.
Pecuniami è una figura molto seguita nel panorama dell’educazione finanziaria al femminile. Consulente con una lunga esperienza nel mondo bancario, oggi si dedica alla divulgazione e al supporto delle donne che vivono situazioni di fragilità economica, spesso poco visibili ma estremamente diffuse. Il suo approccio è diretto, pratico, accessibile: l’obiettivo è restituire alle donne il potere di gestire il proprio denaro e, con esso, la propria libertà.
Indipendenza economica vuol dire libertà di scelta
Al termine dell’introduzione da parte della presidente del Premio Lesa Luisa Ciuni, Michela Righi, presidente di Soroptimist Alto Novarese, ha posto l’accento su un tema fondamentale: “È importante che una donna non debba mai sentirsi costretta a vivere una vita in dipendenza economica da qualcun altro”.
“Essere indipendenti è una forma di libertà. Significa poter scegliere. E per una donna, scegliere è un atto rivoluzionario”. Pecuniami chiarisce subito il focus del suo progetto, che ha preso forma intorno ad uno dei temi meno discussi, ma più incisivi, nel dibattito contemporaneo: l’indipendenza economica femminile.
Pecuniami non ha dubbi: per molte donne l’ostacolo più grande non è solo culturale o sociale, ma profondamente economico: “La violenza economica è una forma di controllo tanto diffusa quanto invisibile. È tollerata in molte famiglie, anche in quelle che all’apparenza sembrano “normali”. È subdola perché non lascia lividi, ma mina alle fondamenta l’autonomia di chi la subisce”.
La violenza finanziaria e come uscirne
Basti pensare a una donna che decide, o è costretta, a lasciare il lavoro per accudire i figli. In quel momento perde la propria indipendenza finanziaria. Se poi chiede denaro al compagno, può persino essere accusata di “vivere sulle spalle degli altri”.
Secondo i dati raccolti da varie associazioni antiviolenza, una percentuale significativa delle donne che denunciano maltrattamenti ha vissuto anche una forma di violenza economica. Ma il dato più allarmante è che molte non sono consapevoli di subirla. “Serve alfabetizzazione finanziaria – insiste Pecuniami – e serve soprattutto un linguaggio che arrivi a tutte”. Pecuniami ha ideato corsi e workshop, alcuni in collaborazione con psicologhe e avvocate, per affrontare in modo concreto le dinamiche economiche all’interno della coppia. “Molte persone convivono senza sposarsi e dividono le spese a metà. Ma non sempre guadagnano allo stesso modo. Se io prendo 1.000 euro al mese e il mio compagno 2.000, versare la stessa cifra significa annullare la mia possibilità di risparmio. Non è parità, è una trappola e le donne devono esserne consapevoli.”
“Investire in parole povere”
È da questa esigenza che nasce il suo libro “Investire in parole povere”, pensato come una guida pratica per chi vuole acquisire basi solide in tema di denaro. Spiega: “L’ho scritto come fosse un sussidiario per dare gli strumenti di base per capire concetti che si sentono spesso ma raramente si comprendono davvero: mutui, bilanci, conti correnti, risparmi”.
Pecuniami conclude dicendo che: “Il valore di una donna non si misura da quanto guadagna. Ma l’indipendenza economica le dà voce, dignità e libertà. È un diritto ed è tempo che tutte se lo riprendano”.
Il premio Lesa per la Saggistica Femminile è in collaborazione con Radio Trasmissioni Lesa e conta su due sponsor d’eccezioni, Herno e Ricola.
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