Crocifiggilo! Crocifiggilo! Mi ha sempre colpito il contrasto tra l‘Osanna!’ all’ingresso di Gesù a Gerusalemme e, pochi giorni dopo, il grido: Crocifiggilo! Crocifiggilo! Un grido che risuona ancora oggi nelle parole dei potenti che vogliono la guerra. Crocifiggilo! Crocifiggilo!
Sembra di sentirlo nelle parole del Ministro della Difesa che ha dichiarato a La Stampa: “Servono più risorse alla Difesa. Il 2 per cento alla Nato è solo un inizio”. E l’Italia acquisterà a breve altri 25 Caccia F-35 (150 milioni di Euro ciascuno) oltre ai 90 già previsti. E li acquisterò dagli Stati Uniti, perché il progetto F-35 è della Lockheed Martin, realizzato a Cameri da Leonardo. Ma bisogna convincere l’opinione pubblica alla guerra. Alla utilità di spendere, per i Paesi UE, 800 miliardi in armi. E’ necessaria una forte propaganda.
Crocifiggilo! Crocifiggilo! Un grido che risuona nelle parole di Angelo Panebianco che, sul Corriere della Sera, denuncia l’azione di minoranze (tra cui l’irenismo cattolico) che lavorano perchè l’Italia resti inerme e indifesa. “E’ un lavoraccio ma qualcuno dovrà pur farlo: convincere i nostri connazionali…”. Un coro che invoca riarmo e guerra e denigra chi vuole percorrere strade di disarmo. Come Mattia Feltri che, su La Stampa, scrive: “lo slogan più cretino di sempre eccolo qui: «Fuori la guerra dalla storia».”
Questa è propaganda di guerra! La stessa che guida i responsabili dei grandi giornali e TV a dedicare giustamente ampio spazio alla strage delle Palme a Sumy, in Ucraina e quasi nulla al bombardamento dell’ultimo ospedale di Gaza City. E potremmo continuare un lungo elenco in cui risuona quel grido: Crocifiggilo! Crocifiggilo!
Il giorno di Pasqua quest’anno coincide con l’anniversario della morte di don Tonino Bello, Vescovo e presidente di Pax Christi. Nell’editoriale di Mosaico di pace lo ricordiamo così: “Caro don Tonino, nell’aria c’è odore di zolfo. Tu lo scrivevi nel lontano 1990. A distanza di 32 anni dalla tua morte (20 aprile 1993), la situazione è molto peggiorata. La guerra non è più un tabù e si parla con sempre maggiore insistenza di riarmo. Sotto i nostri occhi ci sono bombardamenti, vittime innocenti, grida disperate di madri e padri che hanno visto uccidere i loro bambini…c’è chi sostiene che la guerra sia una scelta dolorosa ma inevitabile. È rimasta la voce di papa Francesco a gridare che la guerra e le spese per le armi sono una pazzia. Ce lo ricorda continuamente, anche in questo tempo di malattia e sofferenza. In lui spesso ritroviamo le tue parole, il tuo coraggio nella denuncia, il non tacere davanti alle tragedie che travolgono i poveri, dai migranti alle vittime della guerra…“Il fatto che ogni guerra, sparando nel mucchio, uccida inesorabilmente dei ‘giusti’ non la rende iniqua per sempre, anche quando pretende di ristabilire una giustizia vilipesa?”.
Certo, in questi giorni di Pasqua, non è in discussione l’annuncio della Resurrezione, di quella tomba vuota e del Crocifisso che ‘non è qui perché è risorto!’. Il problema siamo noi. Se siamo risorti con Cristo o se risuona ancora ancora il fascino di quel grido: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”.
Don Renato Sacco, Consigliere Nazionale di Pax Christi