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La stagnazione economica europea ha dei riflessi anche per le imprese del VCO, essendo l’UE il principale mercato di sbocco dei prodotti della nostra provincia. Lo dicono i dati dell’Unione Industriale VCO emersi dalla consueta indagine congiunturale riferita al primo trimestre 2025.

Il dato più significativo tra quelli che segnalano una certa sfiducia e sottolineano il momento delicato affrontato dal comparto industriale, è quello relativo alla produzione: il saldo tra imprese che si aspettano una crescita e quelle invece che ne prospettano una diminuzione è pari a -2,3% (risultato comunque migliore del dato aggregato regionale, -4,6%).

Il calo delle attese sulla produzione riflette la diminuzione degli ordinativi: il 22,7% delle aziende ne prevede un calo, il 18,2% una crescita.

Inoltre, le tensioni geopolitiche hanno un impatto indiretto sui costi dell’export per le aziende del VCO: il 29,5% delle imprese si attende un aumento dei prezzi delle materie prime e il 38,6% una crescita delle spese legate alla logistica.

Nonostante ciò, è comunque positivo è il dato sull’occupazione: il saldo tra aziende che ne stimano un aumento e quelle che ne prevedono una diminuzione è del +4,5%. Inoltre oltre l’84% delle aziende intervistate afferma di non avere in programma il ricorso alla cassa integrazione. Positiva la continua propensione a investire da parte degli imprenditori locali, il 62,8% dei quali ha in programma investimenti.  

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