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Storia e arte si incontrano sul lungolago di Pallanza, nell’opera di Marcello Piacentini, il mausoleo dove risposa il generale Luigi Cadorna. Membro di una famiglia legata a Pallanza, le spoglie del generale furono traslate con una cerimonia imponente nel 1932, il 24 maggio. Da allora il monumento non fu mai restaurato e l’incuria degli anni lo aveva ridotto in uno stato di degrado, oltre ad alcuni atti vandalici compiuti negli anni.

L’amministrazione comunale, con il Comitato 10 febbraio e il contributo di anonimi privati, ha provveduto al recupero del Mausoleo, nel contesto generale di restyling della piazza Garibaldi e del municipio di Pallanza.

Dopo un importante lavoro di pulizia, che ha restituito la bellezza del monumento alla città, l’inaugurazione sabato scorso. Presente il colonnello Carlo Cadorna, nipote di Luigi. «Per me – ha detto – è una grande giornata e un punto d’arrivo importantissimo.

Sono molto grato al sindaco, Silvia Marchionini, e all’associazione 10 Febbraio per il ruolo essenziale». La figura di Cadorna è stata ricordata dallo storico Aldo Alessandro Mola. «La figura di Luigi Cadorna – ha rimarcato il professore – è da riscoprire, perché oltre a essere un militare, aveva una visione politica di ampio respiro, guardava all’Italia nell’Europa».

Il sindaco Marchionini da parte sua ha sottolineato come «abbiamo reperito 100 mila euro e con il contributo del Comitato 10 febbraio abbiamo ottenuto le risorse e poi iniziato il restauro affidandoci a Katia Zanetti». La restauratrice ha raccontato il lavoro non semplice di pulitura del monumento, ma anche con l’emozione di riscoprire i volti dei dodici soldati scolpiti da quattro diversi artisti nelle colonne del mausoleo. «I volti – ha evidenziato Zanetti – erano completamente anneriti. Vederli tornare alla luce è stato emozionante. Sono stati realizzati con una bravura eccezionale, scolpiti in una pietra molto dura».

Per il Comitato 10 febbraio è intervenuto il vice presidente Francesco Sirtori. Ha preso la parola, in conclusione, una pallanzese “doc”, la signora Giancarla Di Palo, che ha detto di essere nata tre mesi dopo l’inaugurazione del Mausoleo e ha ringraziato l’amministrazione comunale per l’opera di restauro di un luogo simbolo per Pallanza, intervento che si attendeva da anni.

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