Scuola di Lingua e Cultura Italiana della Comunità di Sant’Egidio in festa, venerdì pomeriggio, a Novara, per la consegna dei diplomi e degli attestati finali agli studenti.
A ospitare la cerimonia, l’Università del Piemonte Orientale di via Perrone.
A introdurre l’appuntamento, Gianfranco Giromini, uno dei tanti maestri della scuola di Sant’Egidio.
Una realtà che, dalla sua nascita nel 1989 a Novara (la prima nel 1982 a Roma), ha visto passare oltre 20mila studenti. Gli iscritti dello scorso anno sono stati, solo nel capoluogo, 700 (la scuola ha anche sedi a Borgomanero e Arona).
Sono soprattutto studenti ucraini, 202. Seguono peruviani e pakistani.
Tra gli interventi quelli del professor Massimo Cavino dell’Upo, direttore del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’impresa. E, quindi, del presidente del Consiglio comunale, Edoardo Brustia.
“Un onore ospitare la consegna dei diplomi nella nostra università”, ha riferito il primo, mentre Brustia: “Solo pochi giorni fa ero con voi per festeggiare, alla Casa Simeone e Anna, una centenaria. Tutto passa dalla lingua. Ecco l’importanza della vostra scuola”. E poi agli studenti “Non mollate mai”.
Sono poi intervenuti alcuni degli studenti, Carla dal Sud America: “prima di giungere in Italia mi avevano detto di non temere, perché qui ci sarebbe stata Sant’Egidio e avrei trovato un aiuto. E così è stato”.
Giustino, anche lui dal Sud America: “I maestri sono il nostri angeli. Gianfranco e Cristiana sono stati per me come un papà e una mamma. Dobbiamo sorridere pur se in un Paese lontano dal nostro e con lontani i famigliari. Con la Comunità ce la faremo”.
E ancora una giovane dalla Siria: “Ho 26 anni e sono un medico, in Italia per completare gli studi con la laurea magistrale. Da sola studiavo l’italiano, ma con Sant’Egidio ho fatto passi da gigante. Trovo la lingua italiana molto musicale”.
Daniela Sironi, responsabile della Comunità di Sant’Egidio: “La nostra scuola è fonte di amicizia, crea rapporti tra tante nazionalità, superando pregiudizi e barriere. Oggi vorrei fare un augurio per la pace per tutti i Paesi che sono ancora in guerra”.
La cerimonia si è conclusa con la consegna dei diplomi ai tanti studenti presenti e un rinfresco.