La segnalazione di alcuni docenti e dei genitori dei bambini che frequentano la scuola elementare Coppino di Pernate riaccende l’attenzione su un tema particolarmente sentito, lo spreco alimentare.
«Durante i pasti che i bambini fanno a scuola continuiamo a rilevare che buona parte del cibo che viene
somministrato non viene mangiato – spiega un docente – Al di la del gradimento per le pietanze, che spesso non vengono nemmeno assaggiate, c’è un tema di spreco alimentare molto rilevante: con il cibo
avanzato ogni giorno da una sola classe si potrebbero sfamare anche una decina di persone».
Lo spreco diventa esponenziale se moltiplicato per tutti i bambini di Novara che, analogamente a quelli di Pernate, si avvalgono del servizio mensa. I genitori degli alunni pagano per la somministrazione di un pasto che comprende un primo e una porzione con due secondi e il contorno.
I genitori degli alunni pagano per la somministrazione di un pasto che comprende un primo e una porzione con due secondi e il contorno.
Nella segnalazione dei docenti ci viene spiegato che «la maggior parte dei bambini assaggiano il primo e a volte uno dei secondi. L’altro non viene quasi mai toccato, piuttosto preferiscono mangiare il pane. Anche le verdure e il contorno non vengono consumate dalla maggioranza. In media circa un terzo del pasto non viene consumato e viene gettato. La situazione è persino peggiorata con il Covid, perché gli alunni non mangiano più in mensa tutti insieme, ma nelle singole classi». Dal racconto di chi lavora a scuola si percepisce una abitudine alimentare complessiva da migliorare, ma il tema dello spreco resta in primo piano, con la richiesta di donare il cibo non consumato ai bisognosi.
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