“L’Atelier” di Giorgio Bartolucci ha riconfermato la stella Michelin. Un riconoscimento più che meritato per questo chef domese, classe 1979. La prima stella Michelin è arrivata nel 2020. «Mi aspettavo questa riconferma – confessa lo chef – perché abbiamo lavorato molto bene quest’anno e il ristorante è sempre stato pieno, I clienti provengono da tutto il mondo. La stella illumina un po’anche la nostra città perché la gente viene a mangiare da noi, ma visita anche Domodossola».
La sua filosofia di cucina si riassume così: «Un viaggio intorno al mondo con nello zaino i prodotti ossolani. Mi piace coniugare i prodotti ossolani con le tecniche e i prodotti che ho imparato a lavorare all’estero».
Il ristorante è inserito nell’hotel Eurossola di proprietà della famiglia dello chef. In sala, la moglie Katia, direttrice di sala, il sommelier Alessandro Isufi e la sorella Elisabetta che segue la parte contabile dell’albergo e, naturalmente, un team affiatato di collaboratori. Le festività si avvicinano e Giorgio sta già pensando ai menù di Natale e Capodanno: «A Natale cerco di seguire sempre la tradizione, come il salmone o il cappone, aggiungendo un tocco di creatività, per piatti che non si mangiano mai durante l’anno, con preparazioni molto tecniche ma goderecce. Per Capodanno un menù più innovativo, comunque legato alla festa, per festeggiare a mezzanotte con i nostri clienti».
Il portacolori stellato dell’Ossola è stato ultimamente impegnato come chef di “Degustando”: una delle serate di Lavazza Event durante le Nitto Atp Finals di Torino, con i primi otto tennisti al mondo.
In rappresentanza delle eccellenze dell’Ossola ha portato il “Risotto Z”, con zucca, zola e zenzero. “L’Atelier” è al momento l’unica stella ossolana: chissà se sulla scia dello Chef Bartolucci, non nasca qualche altra nuova eccellenza tra i tanti bravissimi giovani chef del territorio.
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