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Tanti veli rossi hanno riempito, nel pomeriggio di domenica 12 marzo, piazza Duomo, a Novara.

Veli rossi per affermare, una volta di più, la libertà delle donne di decidere. Per rivendicare un diritto che manca a tante donne nel mondo. Il riferimento, in questo caso, è alle iraniane.

Una manifestazione, dunque, per gridare e rivendicare anche la loro libertà.

Un appuntamento dei tanti inseriti nel calendario del mese di marzo, che celebra la Giornata Internazionale della Donna.

Tutto questo si è vissuto con il flash mob “Io ballo libera”, promosso da Cgil, Cisl e Uil con tante associazioni e realtà della città.

Da Liberazione e Speranza a Unione Donne in Italia (Udi), da Tutt’altra Musica al Consultorio Aied.

Da Babel lab, sartoria sociale di Novara, passando per l’Associazione Nazionale Imprenditori Artigiani Commercianti Aniac.

Motore e anima dell’iniziativa, Luisa Mauceri, della Uil.

Un risultato frutto di una grande sinergia, con l’aiuto di Tiziana Napoli, consigliera comunale e professionista della danza (è la guida della scuola “Top dance & Show”), per la coreografia e l’intervento della sartoria Babel lab per le stole rosse.

Il flash mob è andato in scena sulle note di “Baraye”, la canzone iraniana inno della rivoluzione, brano che ha portato il suo autore, Shervin Hajipour, in carcere.

In piazza anche due totem. Uno con la traduzione di “Baraye”, che significa ”per” in persiano, e dell’intero brano di Hajipour. E un altro con tutti i ”per” delle partecipanti.

«Per dire che partiamo dai ‘per’ delle donne iraniane – spiega Mauceri – per allargare questa richiesta di libertà a tutte le donne, perché tutte possono e devono essere libere di decidere».

Da chi vuole tenere il velo volontariamente «e non essere obbligata a chi – aggiunge Mauceri – se lo vuole togliere. Un appuntamento anche per le donne di Paesi in guerra, affinché siano libere di vivere senza dover vedere mariti e fratelli perdere la vita nei conflitti».

Un ”per” «la libertà di autodeterminazione delle donne italiane. Tanti sono i “per” per cui combattere e manifestare».

Obiettivo chiedere, dunque, la libertà per le iraniane in primis, ma in particolare, spiegano le promotrici del flash mob, «per tutte le donne del mondo».

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