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«Tutta la comunità di Ghiffa è felice di accogliere i giovani della Route. Spero che questa possa essere un’occasione di crescita per loro, dal punto di vista umano e spirituale». Don Angelo Nigro, parroco di una delle parrocchie più decentrate della diocesi, dà il benvenuto ai ragazzi che arriveranno dalle province di Novara, Vco e dalla Valsesia.

«Il Sacro Monte – prosegue – è un centro di spiritualità che attira pellegrini anche da molto lontano. Sono credenti, in cerca di un momento di spiritualità, ma anche persone non credenti che qui, grazie alle bellezze della natura e dell’arte, possono trovare uno spazio di intimità e di sosta. Sono sicuro che potrà essere così anche per i ragazzi dei nostri oratori». Ed è proprio a loro, poi, che il parroco si rivolge.

«Ghiffa – spiega -, come gli altri nostri Sacri Monti, è una piccola Gerusalemme, costruita in un momento in cui il pellegrinaggio in Terrasanta era impossibile. Esattamente come oggi. Ecco, io spero che venendo qui i nostri ragazzi possano correre con il cuore e con la mente alle sofferenze che vivono i loro coetanei e tutti gli abitanti di quelle terre martoriate dalla guerra. Possano idealmente sentirsi vicini alle famiglie di Israele che trepidano per i familiari rapiti quel terribile 7 ottobre dell’anno scorso. E possano essere vicini anche alle famiglie di Gaza che hanno subito tanti lutti e che sono costrette a fuggire dalle loro case».

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