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Torna anche quest’anno la Route dei giovani, in programma sabato 1° giugno con un percorso che dalla basilica di san Vittore a Intra arriverà al Sacro Monte di Ghiffa, dove si concluderà con una messa con il vescovo Franco Giulio.

«La Route – spiega Sara Cogliati dell’équipe che si è occupata di pensare l’appuntamento -, è anzitutto un momento di ascolto: durante il cammino, i partecipanti (giovani dai 17 ai 30 anni) metteranno a fuoco i temi e contenuti dell’itinerario diocesano del prossimo anno di pastorale giovanile».

L’orizzonte di approdo è quello del Giubileo dei giovani, in programma tra luglio e agosto dell’anno prossimo, che avrà come slogan “Pellegrini di speranza”.

«Nel pensare alla traccia per le riflessioni della giornata – aggiunge Cogliati – il punto di partenza è stato proprio la speranza, declinata in un approfondimento sul tema della libertà». Quella libertà «che arriva dal sentirsi amati dal Signore e che permette di crescere nella responsabilità».

Una riflessione che mette in evidenza un punto di frattura, in un momento nel quale da un lato le libertà personali sono ossessivamente al centro del dibattito pubblico, «ma nel quale dall’altro, però – aggiunge Walter Santimone, anch’egli dell’équipe degli organizzatori -, ai giovani viene sempre più chiesto di conformarsi ad una mentalità performativa, dove ciò che conta è il risultato: a scuola, nel lavoro, nell’immagine che si trasmette sui social. Il rischio è così di generare un cortocircuito e di far crescere un senso di inadeguatezza».

L’educare a misurarsi con i fallimenti grandi e piccoli della vita, così, diventa non solo un nodo pedagogico, ma anche un’urgenza per chi ha a cuore la ricerca di fede dei giovani. «Si tratta – aggiunge Santimone – di mettere insieme un senso religioso fatto di prescrizioni e di regole, con l’idea forte che il Vangelo porta con sé un messaggio che libera, annunciare che il Signore è pronto ad accoglierci per come siamo fatti, con tutti i nostri difetti e mancanze».

Ad aiutare i partecipanti a percorrere questa via sarà un gruppo di animatori e facilitatori che affiancheranno i ragazzi nelle riflessioni e una catechesi iniziale.

«Quest’anno invece di proporre una selezione di testi da leggere e meditare – riprende Cogliati – abbiamo deciso di mettere al centro proprio il momento della catechesi, affidata al cappuccino fra Roberto Pasolini biblista e animatore del percorso di catechesi sui comandamenti “10 Parole”, che propone da diversi anni ai giovani di Milano».

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