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Tra macchine per cucire e ritagli di stoffa colorata, si è svolta, presso i locali dello Spazio Giovani, l’inaugurazione del nuovo laboratorio di sartoria sociale “Dina Pogliotti”. 

“Oggi ricuciamo il territorio!” Ha esordito Rosalia Cappa, presidente dell’associazione Vega promotrice dell’iniziativa, per spiegare che la finalità del progetto è soprattutto quella di imbastire relazioni, creare nuovi legami attraverso lo scambio reciproco ed il trovarsi insieme, oltre ad offrire naturalmente la possibilità di acquisire competenze spendibili anche nel quotidiano o nel mondo del lavoro. “Oggi lo Spazio Giovani, che è tradizionalmente rivolto al supporto scolastico e alla crescita di bambini e ragazzi, si apre anche agli adulti. Ma tutto questo è stato reso possibile grazie all’aiuto di chi ci ha sostenuto. A partire da Laura Ceriotti che per prima ha conosciuto la nostra realtà e ci ha permesso di conoscere due bellissime persone, come Elisabetta Rossari e Umberto Garzulino, gli eredi testamentari, di una straordinaria coppia galliatese: Dina Pogliotti, a cui è intitolata la sartoria, ed il marito Pietro Rossetti che hanno lasciato in eredità il loro patrimonio per far fronte alle necessità del territorio.” Ha ricordato la professoressa Cappa. 

La parola è poi passata ad Anna Borrelli, maestra artistica del progetto, una presenza costante sulla carta stampata specializzata, ospite della trasmissione televisiva “Detto Fatto” di Rai Due, che attraverso i social parla di creatività e insegna a “fare”. Anna è anche un volto noto a Galliate, perché per diversi anni ha tenuto un negozio in cui vendeva le sue creazioni. “La sartoria sociale offre l’occasione a persone che normalmente non ne avrebbero l’opportunità di uscire e confrontarsi attraverso un’attività manuale come la sartoria. È un modo di interagire, attraverso il confronto e imparando qualcosa di nuovo.  Non è una sartoria tradizionale, ma realizzeremo tante bellissime cose, partendo dall’ABC.  Inoltre, dalle precedenti esperienze di questo genere che ho seguito a Novara, ho potuto riscontrare che per molte donne straniere è stata una risorsa preziosa per imparare ad esprimersi in italiano. Sociale significa anche che accoglieremo con gioia tutto il materiale che ci verrà donato, destinato a rimanere inutilizzato nelle nostre case, come avanzi di stoffa, bottoni e quanto possa servire in una sartoria. Nulla deve andare sprecato ma tutto ha la possibilità di essere riciclato.” Ha spiegato Anna.

L’assessore Gianni Rigorini, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale con l’assessore Daniela Monfroglio, ha sottolineato l’importanza del recupero di una tradizione in cui il saper cucire nel passato rappresentava la capacità di aver maggiore cura delle proprie cose, in contrasto con la mentalità dello scarto di oggi. Riallacciandosi al valore dell’arte del cucito, il parroco don Massimiliano Cristiano ha ribadito la necessità di riprendere tutto ciò che si è strappato, siano relazioni o stoffe, per ricucirle di nuovo. La sartoria diventa così un segno di luce per tutta la comunità.

Il pomeriggio si è concluso con un fragrante tè marocchino offerto da Zineb, una delle giovani collaboratrici dello Spazio Giovani, che nel centro ha trovato una seconda casa ed oggi restituisce quello che ha ricevuto aiutando i ragazzi e creando con loro un legame da sorella maggiore.

L’attività del laboratorio si svolgerà tutti i lunedì dalle ore 9 alle ore 10, presso i locali dello Spazio Giovani in via Manzoni 34.

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