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Che cos’è l’Alpàa? I valsesiani ce l’hanno nel Dna ma la risposta che ognuno darà sarà sempre un po’ diversa. Per qualcuno è un’occasione di divertimento, l’opportunità di vedere dal vivo e in modo assolutamente gratuito i grandi artisti della musica.

Per altri rappresenta il ricordo di belle serate passate con gli amici, a gustare prodotti tipici nelle pittoresche contrade o un boccale di birra alle casette delle associazioni Pro loco al parco D’Adda. Per altri ancora è un modo per staccare la spina e trascorrere una serata un po’ diversa, magari portando i bambini al luna-park in piazza del Dazio o girovagando per l’area dedicata al mercato. E poi ci sono loro: i tanti espositori che – ogni anno – presentano le proprie mercanzie in corso Roma, corso Umberto o in piazza Antonini.

Che si tratti di materassi, materiale per la casa, telefonia o dolciumi, che si cerchino “gadget” ultra-moderni, libri usati o i più raffinati prodotti dell’artigianato o dell’enogastronomia locale all’Alpàa si può trovare veramente di tutto. Certo, dieci giorni di una manifestazione gargantuesca in una cittadina come Varallo rappresentano un valore aggiunto. Senza l’Alpàa, le micro-realtà farebbero fatica a sopravvivere.
Quest’anno la mostra-mercato inizierà il 14 luglio e finirà il 23.

Varallo è raggiungibile in automobile per chi viene da fuori della Valsesia, uscendo dall’autostrada al casello di Romagnano. Negli orari della mostra sono aperti vari parcheggi a pagamento in diversi punti della città per automobili (7 euro) e motociclette (2 euro). Alla periferia il costo per parcheggiare è in vece di 4 euro per le automobili, invariato per le motociclette.

Per informazioni più dettagliate su programma, eventi e manifestazioni può consultare il sito www.alpaa.net.

Affonda le sue radici nella cultura montana

La data di nascita dell’Alpàa è davvero il 1977? Beh, in realtà il concetto di un “mercato dell’alpe” (alpe marcàa in dialetto valsesiano, poi contratto in alpàa) risale alle fiere agricole stagionali, magari organizzate in occasione delle feste patronali, durante le quali non solo in Valsesia ma in diverse regioni alpine i pastori che scendevano dagli alpeggi avevano occasione di vendere i propri prodotti.

Nel secondo dopo guerra, con la veloce modernizzazione del Paese e il fenomeno dello spopolamento (consistente anche nelle valli del Sesia, seppur non drammatico come in altre zone limitrofe) le fiere alpestri cominciarono via via ad essere dimenticate… fino a che, nella seconda metà degli anni ’70, un gruppo di giovani “vitelloni” varallesi decise di riproporre questa antica tradizione in una veste più confacente all’atmosfera ludica e spensierata di allora. Le prime, ridotte edizioni con piccoli spettacoli di musica dal vivo beneficiarono di un successo crescente, fino a che, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 l’Alpàa assunse le proporzioni (decisamente ipertrofiche rispetto alle sue umilissime origini) e l’aspetto con la quale oramai la conosciamo oggi.

La prima vera crisi: una quindicina di anni fa, quando il comitato organizzatore, di fronte alle difficoltà economiche e logistiche sempre più importanti, decise di mollare. La mostra-mercato venne salvata in corner dall’intervento dell’allora sindaco Gianluca Buonanno che istituì un nuovo comitato, strettamente legato all’amministrazione comunale.

Poi la battuta d’arresto del periodo covid, quando le misure di sicurezza dettate per contenere l’emergenza sanitaria, imposero di organizzare una Alpàa molto diversa, con piccoli eventi “sparpagliati” lungo tutti i fine settimana estivi.

Quest’anno, dopo i mesi di “suspance” creata dal comunicato del neo presidente Gianni Iacolino che aveva messo in dubbio la possibilità di organizzare l’edizione 2023, ci si ritrova ai nastri di partenza. Risultato del quale un merito va riconosciuto alla Regione Piemonte che, da subito, si è detta disposta a sostenere economicamente la mostra-mercato, ma anche alla creazione da parte del comitato di una raccolta fondi pro-Alpàa al quale i cittadini hanno la possibilità di contribuire.

Gli articoli dedicati all’Alpàa sul nostro settimanale in edicola venerdì 7 luglio accanto agli approfondimenti e ad altre notizie dal territorio. Il settimanale, in tutte le edizioni, si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa direttamente qui

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