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In merito alle recenti normative adottate dal Governo nella legge di bilancio 2023 inerenti la possibilità concessa agli Enti locali di annullare parzialmente le cartelle fino a 1.000 euro relative a debiti tributari dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, l’Amministrazione comunale di Galliate ha proposto al Consiglio la non applicazione della normativa stessa, al fine di premiare i cittadini che hanno sempre pagato le tasse. 

La cancellazione interessava peraltro solo gli interessi e le sanzioni, mentre il “capitale” e le somme maturate a titolo di rimborso spese per le procedure esecutive rimanevano iscritte a ruolo e vanno comunque pagate.

Dalla relazione presentata in Consiglio dall’Assessore al bilancio, tributi, personale e CISA Daniela Monfroglio, dal 2000 al 2015 le cartelle dell’Agenzia delle Entrate inerenti il Comune di Galliate di importo inferiore ai 1.000 euro per tributi, sanzioni e interessi ammontano complessivamente a 233.275,05 euro e, in base alla normativa, gli importi che avrebbero potuto essere stralciati si limiterebbero solo a euro 7.707,48. Suddivise per tipologia di tributo, le cartelle relative alla tassa rifiuti ammontano a euro 190.154,47; quelle relative a sanzioni al codice della strada euro 24.675,72; cartelle relative all’ICI 10.737,38; importi relativi a sanzioni e interessi euro 7.707,48.

“Appena sarà possibile – ha affermato l’Assessore Monfroglio a nome dell’Amministrazione – questa decisione verrà adottata anche per i debiti relativi agli anni 2016/2022”,  precisando peraltro che “Continua l’attenzione, da parte dell’Amministrazione, alla riscossione e alla sensibilizzazione del cittadino, oltre che la vicinanza ai cittadini in difficoltà che possono, in base ai regolamenti vigenti, recarsi presso l’Ufficio Tributi per valutare eventuali rateizzazioni.”

La proposta presentata e discussa nel Consiglio comunale dello scorso giovedì 19 gennaio, è stata approvata all’unanimità dai 14 consiglieri presenti e votanti.

L’adozione da parte del Comune della delibera di diniego allo “stralcio parziale” previsto dall’articolo 1, commi 227 e 228, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, consente comunque al debitore di ottenere i medesimi benefici, in termini di riduzione degli importi da pagare, attraverso l’adesione alla definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, disciplinata dal comma 231.

Per non pagare sanzioni e interessi i debitori dovranno manifestare all’Agenzia delle Entrate la volontà di procedere alla definizione del debito inviando entro il prossimo 30 aprile 2023, apposita dichiarazione in modalità esclusivamente telematica, tramite le procedure previste nel sito dell’Agenzia stessa. In tale dichiarazione il debitore dovrà altresì scegliere il numero di rate che intende scegliere per estinguere il suo debito. Il pagamento dovrà essere fatto se in unica soluzione entro il 31 luglio 2023 oppure se rateizzato per un massimo di 18 rate. 

In caso di mancato, insufficiente o tardivo versamento, superiore a cinque giorni, dell’unica rata ovvero di una delle rate dovute, la definizione non produce effetti e riprendono a decorrere i termini di prescrizione e di decadenza per il recupero dei carichi oggetto di dichiarazione.

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