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C’è una luce in fondo al tunnel per la tormentata vicenda dell’ospedale di Novara: come anticipato dal presidente della Giunta Cirio, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato l’atto dirigenziale che sblocca i 420 milioni per la realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara, la struttura sanitaria che prenderà il posto del vecchio Maggiore e sarà realizzato sull’area dell’ex Piazza d’Armi, dando il via libera alla nuova gara di appalto dopo quella fallita di due anni fa.

Si è aggiunta una pietra miliare- come la definiscono in un comunicato congiunto Ospedale e Università – e decisiva «sul lungo percorso che parte dal 2001, quando l’IRESS Piemonte constatò che non era possibile ristrutturare l’Ospedale Maggiore della Carità, ma che era necessario costruirne uno nuovo» e dopo che nel gennaio 2019 era stato presentato un Progetto di fattibilità tecnica ed economica per un valore di 330 milioni che era stato riadeguato nel 2021 con la richiesta di altri 100 milioni».

Il Rettore dell’Università Gian Carlo Avanzi e il Direttore generale dell’AOU Gianfranco Zulian hanno accolto con grande soddisfazione questa notizia. «Le azioni del Ministro Schillaci e del Ministro Zangrillo, le sollecitazioni del senatore Nastri, del presidente della Regione Cirio, dell’assessore regionale Icardi e del sindaco Canelli sono state determinanti per raggiungere il risultato», affermano coralmente. «Non va dimenticato il lavoro di molti anni, sempre costante e collaborativo, degli uffici tecnici e amministrativi dell’Università, dell’Ospedale, della Regione e del Comune, che hanno prodotto tutti i documenti progettuali possibili, fino alle ultime linee guida alla progettazione comprese le linee guida di progettazione aggiornate e riviste nelle ultime settimane»

«Siamo pronti per cominciare con l’emissione del bando di gara, che avverrà entro il mese di febbraio», aggiunge il direttore Zulian, «e che permetterà di selezionare l’azienda che dovrà costruire la Città della salute e della scienza di Novara. L’aggiudicazione dei lavori potrebbe arrivare entro la fine del 2023, riprendendo quel cammino che si era interrotto nel 2021 e rispettando il cronoprogramma che dovrebbe portare alla conclusione dei lavori nell’arco di 3 o 4 anni».

Parla di «buona notizia» anche il vice presidente della commissione sanità regionale Domenico Rossi . Ma il consigliere del Pd che siede sui banchi dell’opposizione, parla anche di un atto che «non cancella i colpevoli ritardi dell’amministrazione regionale. Ricordiamo che quattro anni fa – aggiunge Rossi – con la Giunta Chiamparino avevamo un piano di edilizia sanitaria regionale già finanziato, sarebbe bastato solo metterlo in pratica evitando di accumulare ritardi che hanno fatto sì che il primo bando di gara si svolgesse in un periodo che ha incrociato le difficoltà legate all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Ci auguriamo sia la volta buona, perché l’intero quadrante ha necessità di questo nuovo ospedale a cui in tanti, in maniera trasversale, lavoriamo da anni.

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