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Una vittoria legale che ha il sapore della sconfitta. Potremmo definire così la causa che il comune di Castelletto Ticino ha intentato contro i costruttori del Palazzetto dello Sport, prima PalAmico poi PalaEolo.
Infatti di fronte di un esiguo risarcimento di soli 11 mila euro, l’Amministrazione comunale ne dovrà sborsare ben 23 mila sotto forma di spese legali e pagamenti per le varie perizie tecniche.
Questo proprio mentre il Comune ha ottenuto il dissequestro dell’immobile e si pone in attesa di ricevere dai fondi del Pnrr i due milioni di euro necessari per sistemare le fondamenta.
Spiega l’avvocato Carla Zucco, dello studio legale novarese Correnti, che segue la vicenda in rappresentanza del comune di Castelletto: «La causa civile è iniziata molti anni fa, quando i difetti accertati nella costruzione delle fondazioni non erano ancora così evidenti. Il procedimento è andato avanti per il suo corso e ad un certo punto al comune è stata avanzata una proposta di conciliazione che però è stata rifiutata. Lo studio di ingegneria al quale il comune ha sottoposto la perizia ha accertato che l’edificio non è a rischio crollo, ma contemporaneamente non è idoneo per ottenere l’agibilità. Il comune ha ricevuto un modico risarcimento, finendo per essere penalizzato per non aver accettato la conciliazione».
Le casse comunali dovranno accollarsi il 50 % del costo della perizia del consulente del Tribunale del 2014 e il 100 % di quella del 2016, a questi si aggiungano le spese legali e le tasse per un ammontare di 22.986 euro.
Il sindaco Massimo Stilo afferma: «E’ una vicenda assurda perché la documentazione, pur assicurando che non c’è rischio di crollo, ha accertato un problema alle fondamenta, tesi accettata dalla Procura, ma non dal Tribunale in sede civile. Una sentenza, purtroppo, inappellabile. I nostri legali ci hanno sconsigliato di ricorrere, ma noi cercheremo vie alternative per ottenere un risarcimento più consono che ci aiuti a sostenere le spese che ci permettano i lavori necessari per riaprire il Palazzetto, in attesa dei fondi del Pnrr per le opere definitive».

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