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Una baby gang in Ossola? In città alcuni episodi di microcriminalità hanno destato allarme tra la popolazione. Ci sono stati casi di risse, pestaggi e di rapine. Recentemente, un giovane è stato buttato a terra e picchiato da alcuni ragazzini che gli hanno portato via il portafogli. Una ragazza, precedentemente, è stata aggredita da una coppia di malintenzionati che l’hanno colpita con un sasso alla testa per rubarle lo smartphone.

Secondo le forze dell’ordine non si tratterebbe di un caso di baby gang, cioè un gruppo di giovani teppisti che si dedicano a compiere crimini. C’è, sì, un problema di disagio sociale molto forte. Un problema che purtroppo si è acuito, ci spiegano gli esperti del settore, durante la pandemia e con l’isolamento forzato a causa del covid. Un periodo in cui nemmeno le scuole erano aperte e la socialità è stata penalizzata in modo molto pesante.

Per avere risposte e chiarimenti, ci siamo rivolti a chi conosce meglio il problema e a chi è vicino sempre ai ragazzi.

A cominciare dal coadiutore dell’oratorio di Domodossola, don Giacomo Bovio, che offre un “posto sicuro” alle famiglie. E che mette però in guardia dal rischio dell’isolamento, non meno pericoloso di quello della devianza.

Secondo il Consorzio dei Servizi Sociali, invece, il problema nasce nelle famiglie che, oggi forse più che mai, vivono una situazione di “fatica”. Ma i casi di azioni criminali compiute dai giovani rimangono, secondo gli esperti, episodi sporadici.

Il servizio integrale, accanto a notizie dal territorio sul nostro settimanale – nelle edizioni Il Popolo dell’Ossola, L’Informatore del Cusio e il Verbano – in uscita in edicola venerdì 26 maggio e disponibile anche online,

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