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Don Claudio Leonardi. Per lui sono dieci anni di presenza in città, ad Arona, con la responsabilità di coordinare l’intero Vicariato del lago Maggiore.

Qual è il rapporto con la città di Arona?
«Sono stato ben accolto, ho conosciuto tanta gente, anche se, dovendo occuparmi di più parrocchie (insieme ad Arona quelle di Mercurago, Montrigiasco e Dagnente) e dell’intero Vicariato spesso mi è difficile conoscere come vorrei tutte le famiglie. Il rapporto con l’Amministrazione comunale è
basato sul dialogo, ognuno con le competenze. Credo che sia la parrocchia (cioè preti e laici) che l’Amministrazione debbono concorrere per il bene dei cittadini, essere attenti alle fragilità che si presentano e aiutare i giovani ad inserirsi nella società».

Il suo dialogo con giovani, famiglie e anziani?

«I giovani debbono sognare un mondo migliore. La generazione adulta ha fatto dei passi in avanti,
ma forse anche qualcuno indietro. I giovani guardano la nostra esperienza, ma sono chiamati a sognare il futuro. Per quanto riguarda agli adulti, vorrei ricordare in modo particolare le famiglie dei trenta-cinquantenni che stanno vivendo un momento della loro vita molto intenso. Sono proiettate nell’educazione dei figli, nel lavoro e talora già nell’assistere i genitori anziani. E poi penso agli anziani. Il Covid ha creato una frattura, molti si sono chiusi in casa e solo lentamente sta riprendendo la vita sociale. Si vede anche nella frequenza alla messa».

L’intervista completa a don Claudio Leonardi, con altri articoli e approfondimenti si possono trovare sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 13 ottobre e disponibile anche direttamente online

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