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Carnevale di Sant’Agabio nuovamente tra le strade del quartiere di Novara con l’immancabile Re Ranat e la sua corte e tante, tantissime, mascherine.

La festa è andata in scena domenica pomeriggio, con partenza dal Parco Città di Coblenza in via Pianca.

Al ritrovo presenti anche i regnanti del Carnevale della città di Novara, che, in tempo carnascialesco, si trasforma in Biscottinopoli, Re Biscottino e la Regina Cuneta.

Entrambi, tra l’altro, al secolo Giusy e Renato Sardo, santagabiesi doc.

A promuovere il Carnevale di Sant’Agabio, tornato dopo tre anni di stop, a causa del Covid, la parrocchia guidata da don Massimo Volpati (presente anche il coadiutore, don Andrea Vigliarolo), l’oratorio, con animatori e suore Pianzoline, il Comune, le associazioni attive sul territorio.

Da A.Porte Aperte sino alla falegnameria sociale Fadabrav, da Cassiopea a Orientamente.

Dalla Comunità Educativa Giovanile a Materica sino alla Fondazione Compagnia di San Paolo.

In maschera davvero tanti bambini, muniti di coriandoli e stelle filanti e pronti a fare mille e più scherzi agli amici. Tra i costumi più gettonati, l’Uomo Ragno e molte damine. E poi anche due fratellini, una bimba e un bimbo, vestiti da Carabinieri.

La sfilata, ‘scortata’ dagli agenti della Polizia locale e dai volontari di protezione civile della C.B. Scorpion, guidati dalla presidente Claudia Clerici Bagozzi, ha percorso le strade di Sant’Agabio, giungendo sino all’oratorio di via Giannoni.

Ad animare il pomeriggio anche un furgone che, davanti al coloratissimo corteo, distribuiva brani e canzoni tutte da ballare. A partire dall’immancabile “La canzone del capitano” di Francesco Facchinetti sino a brani spagnoleggianti.

Tra uno scherzo e l’altro, tra un lancio di coriandoli e un soffio di trombetta, anche alcune soste per la distribuzione di caramelle e dolcetti.

La consegna tanto a opera della Corte di Re Ranat, guidata da Mario Di Mascio e Renata Ugazio, quanto da altre maschere che si sono aggiunte man mano.

Come la Pantofla, con tanto di cestino pieno di caramelle, o il Gugnin (Alda Massara e Giuseppe Simone Lisa). A far divertire i bambini anche lo Sciavatin, al secolo Paolo Nissotti.

La sfilata è, quindi, arrivata negli spazi dell’oratorio, dove la festa, animata dagli animatori di Sant’Agabio, è proseguita, tra balli legati a “Big Face”, con tanto di coreografia conosciuta da tutti i bimbi, e una ricchissima merenda.

Prima, però, anche un riconoscimento a chi è stato, per lunghi anni, motore del Carnevale santagabiese.

La corte di Re Ranat, con il parroco, don Massimo Volpati, che ha seguito tutta la sfilata, hanno consegnato un pensiero, un mazzo di fiori, a Francesca Violini e a Pinuccia Bertona.

La prima vedova del Marches di Rani, al secolo Enrico Occhetti, che ha vissuto il Carnevale come una missione e nostro collaboratore.

La seconda vedova di Sandro Bertona, anche lui anima del Carnevale della parrocchia, che ha sempre seguito anche come fondatore del gruppo di protezione civile C.B. Scorpion.

Non era presente, ma un ricordo sarà portato anche alla vedova di Giorgio Mella, creatore del Carnevale santagabiese e, come Bertona e Occhetti, cultore del dialetto.

Una targa è stata consegnata alla Scorpion come riconoscimento per l’impegno nel seguire il corteo.

La grande festa, dopo i giochi promossi dagli animatori, si è conclusa con la pesca di beneficenza. Il ricavato di quanto raccolto andrà a sostegno delle attività dell’oratorio.

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