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Dormitorio comunale: sono una quarantina al momento gli ospiti di Villa Segù, nuova sede seppur temporanea. Il trasferimento dai prefabbricati dell’ex Tav sino a Olengo, dove negli anni passati era ospitato un centro per il recupero di tossicodipendenti e successivamente un centro per disabili, nella serata della festa patronale di San Gaudenzio.

Non tutti i senza fissa dimora che stavano trovando accoglienza nell’area Tav hanno voluto traslocare nella nuova sede. Al Villaggio di via Alberto da Giussano c’erano 54 persone, di cui 19 per l’emergenza freddo, posti, questi ultimi, attivati da qualche settimana. Appena dopo Natale.

«Qualcuno degli ospiti – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Teresa Armienti – ha deciso di non accettare la proposta di Villa Segù e così non si è trasferito, cercando per sé una soluzione diversa».

I numeri, in questa prima settimana, variano molto, sono in continua evoluzione.

Una dozzina sono i senza fissa dimora che, nella dormitorio alla periferia della città, trovano spazio per l’emergenza freddo. Ad accoglierli è un salone, l’ex palestra che si trova nella dependance della Villa.

A Olengo «gli spazi disponibili per questo aspetto – continua l’assessore – sono diciassette».
Lo spostamento era necessario e non rimandabile. In settimana, infatti, l’azienda incaricata doveva entrare negli spazi dell’ex Tav per poter dare il via al cantiere che porterà alla realizzazione di un nuovo quartiere.
Dove, tra l’altro, una volta completato l’intervento, tornerà anche lo stesso dormitorio comunale.

«Tutti i senzatetto, tutti gli ospiti – precisa l’assessore – erano stati avvisati con una lettera». A trattenere qualche senza tetto, forse, il fatto che nell’ampia area della Villa, i lavori non sono ancora completati.

E un po’ di malcontento tra gli ospiti, infatti, esiste. I senza fissa dimora entrano nel centro alle 19 ed escono alle 9 del giorno successivo.

Qualcuno è riuscito a ottenere l’aiuto, per pranzare e cenare, dall’associazione Humanity in the world, che, guidata da Simone Policano, al momento, aiuta 63 famiglie in città e non solo, anche nei dintorni.

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