Villaggio Dalmazia. I suoi primi 70 anni sono ricordati con tanti eventi, tra cui la mostra “Face de Villaggio”, una mostra fotografica con immagini rigorosamente in bianco e nero realizzata dal decano dei fotografi novaresi, Mario Finotti.
Nell’esatto anniversario, giovedì, in via Aquileia, c’è stata una nuova benedizione, da parte di don Emilio Grazioli, per 38 anni parroco del quartiere, della prima pietra, della pietra che riporta la data della posa, 3 ottobre 1954.
Da quel giorno sono trascorsi sette decenni ma gli esuli sono ancora come allora, una comunità coesa, composta di amici. Ricordano sempre una storia che li ha portati a vivere lontani dalle loro terre.
Finotti li ha ripresi in una quarantina di scatti che ora compongono la mostra “Face de Villaggio”. La rassegna, che resterà aperta sino al 10 ottobre, è ospitata alla biblioteca del Campus Perrone, nel luogo che, prima del Villaggio, accolse migliaia di persone in fuga.
«Per realizzare la mostra, le cui foto sono anche in un catalogo – spiega Finotti – ho girato nelle abitazioni e nelle strade, incontrando persone e scoprendo storie. Il Villaggio lo conosco da sempre – racconta – Per un certo periodo, quando ero ventenne, ho svolto delle supplenze qui. Si capiva che erano ‘diversi’. Ma ho potuto capire sino in fondo questa incredibile comunità solo quando ho conosciuto Giuliano Koten. In quel momento ho capito che sono diversi da tutti gli altri. Sono una comunità molto identificata dalle esperienze comuni».
E di questo Finotti si è accorto anche nel tour nelle case, accompagnato da Flavio Lenaz, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia di Novara (Angvd), anche lui nelle foto insieme ai nipoti. «Quando si trovano – e io ho potuto vivere alcuni di questi momenti – si mettono a cantare – commenta il fotografo …
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