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Senza servizi la Valsesia non va da nessuna parte. Così esordisce Gianni Filippa di fronte ai soci di Lions e Rotary riuniti all’Albergo Italia di Varallo, mercoledì sera. Trasformando la relazione di presidente di Confindustria Novara-Vercelli-Valsesia in un invito a guardare lontano. Sia in termini di tempo, sia di distanze. 

«I nostri competitor non stanno a venti minuti di distanza» ribadisce più volte. 

«Vogliamo puntare al turismo per il rilancio della vallata? Allora, osiamo e guardiamo a Zermatt. Lì sta la concorrenza». 

E abbandonando dati e statistiche (per la verità non del tutto negative ma neanche così ottimistiche) al sindaco di Alagna, Roberto Veggi, che lo incalzava sul tema, aggiunge: «Non possiamo pensare di offrire una pista da sci senza strutture alberghiere adeguate. Non solo: per attrarre turisti occorre rispondere ai bisogni primari. C’è una piscina nel suo paese, ad esempio? Un supermercato che risponda alle necessità alimentari e non solo. O la banda larga, che permetta comunicazioni veloci ed efficaci? Ecco, di tutto questo dobbiamo parlare se vogliamo dare impulso al “prodotto turismo”». 

E passa ad un esempio concreto: «A Mera qualche anno fa c’era un bellissimo skilift con il piattello, il cui costo penso potesse aggirarsi attorno ai 200 mila euro. Oggi un impianto del genere non è più attrattivo: al suo posto sarebbe necessario almeno un bel quadriposto dal costo di sette milioni di euro, più o meno. Cambiano i bisogni, cambiano le proposte. Non ci si accontenta più, ed è anche giusto per certi versi. Ma noi, allo stesso tempo, non possiamo accontentarci del turismo del week end. E poi lamentarci se nelle nostre vallate vengono poche persone. Per questo occorre creare un’offerta appetibile per far arrivare nella nostra terra gente che provenga dall’estero».

L’articolo integrale sul nostro settimanale in edicola venerdì 10 febbraio e disponibile anche online.

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