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Nel 2016, in vista del congresso che celebrava il cinquantesimo dell’Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale (ATISM), mi era stato assegnato il compito di ricostruire il percorso della teologia morale italiana nel postconcilio. Cercando di onorare al meglio l’impegno, ho provato a mettere ordine nel materiale di archivio che si era accumulato in mezzo secolo di attività dell’ATISM. Mi è apparso chiaro, forse per la prima volta in modo consapevole e provato, l’ingente e continuativo contributo offerto da Giannino Piana lungo le varie stagioni che hanno accompagnato gli anni seguenti al Vaticano II.

Stagioni segnate dalla passione per il rinnovamento della teologia morale, ma anche attraversate da forti tensioni e contrastanti visioni, soprattutto in merito ad alcuni capitoli dell’etica sessuale e matrimoniale, o su come declinare l’impegno socio-politico dei credenti, o ancora, a un livello più profondo, su come ripensare l’identità della morale cristiana in un confronto dialogico e critico con le varie correnti di pensiero della filosofia morale e, in senso più ampio, della cultura umana.

Il lungo e fecondo cammino di ricerca e di insegnamento di Piana, ha attraversato per intero queste stagioni, acquisendo autorevolezza nell’interpretazione di questioni che, talvolta, nel dibattito pubblico avevano assunto il profilo di aspra e divisiva polemica. Uno stile argomentativo chiaro, che sapeva andare al nocciolo dei problemi, mai paludato di quell’accademismo che porta all’ammirazione degli ascoltatori e dei lettori, ma non serve la ricerca comune della verità. Un pensiero che sapeva assumere e ricostruire la complessità delle problematiche, senza però lasciare disorientati, perché sapeva offrire puntualmente prospettive interpretative maturate da una prolungata frequentazione non solo dei maestri del pensiero, ma anche delle multiformi espressioni della vita culturale ed ecclesiale italiana, di cui negli anni era diventato un protagonista di rilievo. Una riflessione che non si è mai limitata a una onesta recensione e valutazione delle differenti prospettive, ma che, con coraggio, ha voluto esprimere il proprio pensiero, assumendosi responsabilmente il peso di quanto sostenuto nei suoi testi. Un cammino di ricerca svolto con la tenacia di conoscere e l’umiltà di continuare a cercare, sino alla fine, sino all’esaurimento delle sue forze vitali.

Piana è stato uno degli ultimi teologi morali ad aver approcciato tutti i temi della riflessione morale, spaziando dalle questioni di fondamento e metodo, alle specifiche tematiche dell’etica personale e affettiva, della morale socio-politica ed economica e della bioetica. Un pensiero integrale che, in tutta evidenza, è rintracciabile nella sua monumentale teologia morale In novità di vita, in quattro volumi, completata da un “alfabeto dell’etica” in forma di dizionario, pubblicata da Cittadella dal 2012 al 2017, a cui aggiungere il testo di filosofia morale La verità dell’azione. Introduzione all’etica (Morcelliana, 2011): opere portate a termine negli ultimi due decenni attraverso un certosino lavoro di composizione e assemblaggio di una ricerca e un insegnamento distesi in più di mezzo secolo.

In un tempo che cerca in modo spasmodico (forse fallendo l’obiettivo) di allargare la rete digitale della comunicazione e delle interazioni, Giannino Piana ha certamente privilegiato la coltivazione di uno stile fatto di relazioni di amicizia e di collaborazione, di tempi e spazi opportuni per approfondire la condivisione di un pensiero sempre aperto a intercettare le rapide evoluzioni che contraddistinguono la contemporaneità. Le sue innumerevoli frequentazioni con esponenti della cultura italiana laica e cattolica, la direzione e la partecipazione alle più importanti iniziative editoriali per la diffusione della teologia morale, la sua attività di conferenziere in tutta Italia, l’imponente bibliografia, solo parzialmente ricostruita, che copre più di trenta fitte pagine nel volume commemorativo dei suo ottant’anni, sono il documento evidente di una fecondità di pensiero e di una testimonianza di competenza e professionalità difficilmente eguagliabili. Sono, soprattutto, un solco profondo su cui operare una nuova seminagione per il prossimo futuro.

Ho trovato particolarmente significativo che nelle esequie di Giannino Piana sia stata proclamato il testo paolino di cui l’Apostolo, in procinto dell’ora suprema di “lasciare questa vita”, dica di sé: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede» (2 Tim 4,7). Senza false accomodazioni o indebite sovrapposizioni, mi ha richiamato il profilo di Giannino Piana come di un credente impegnato e appassionato per una giusta causa, ma anche di colui che ha vissuto nella propria carne quel combattimento per preservare la fede da ogni rassegnato fideismo, per non dimenticare che ogni “teologia della risposta” è sempre incalzata e vigilata, fino alla fine, da una “teologia della domanda”.

don pier davide guenzi Presidente Associazione Teologica Italiana
per lo Studio della Morale

Don Pier Davide Guenzi, Presidente Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale

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