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Ha fatto visita questa mattina il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a Novara nelle scuole. Ministro che è stato prima accolto all’Istituto Salesiano San Lorenzo e successivamente all’Istituto Sacro Cuore. Ha prima salutato le autorità presenti e i ragazzi e successivamente ha risposto a delle domande degli studenti.

Presenti il sindaco Alessandro Canelli, l’assessore regionale Matteo Marnati, il prefetto Francesco Garsia, il questore Alessandra Faranda Cordella, i consiglieri regionali Federico Perugini e Riccardo Lanzo, il consigliere delegato all’istruzione della Provincia di Novara Andrea Crivelli e l’assessore all’istruzione del Comune di Novara Giulia Negri.

Il Ministro è stato introdotto nell’incontro all’Istituto Salesiano San Lorenzo da Paolo Usellini, direttore dell’Ufficio Scuola della Diocesi di Novara, presente il vicario generale don Fausto Cossalter. Successivamente ha fatto visita all’Istituto Sacro Cuore.

«Intendo il merito come il meglio che ciascuno con l’impegno può dare, la scuola che mette al centro la persona. Ogni giovane ha dei talenti, ha delle potenzialità, il compito della scuola è quello di scoprirli – ha detto il Ministro – Ogni giovane con l’impegno può dare il meglio di sè. Merito è anche quello di giovani che avevano alle spalle esperienze negative. Motivati da insegnanti pieni di entusiasmo e scuole coerenti con i loro talenti si trasformavano, si erano riscattati. Dare ad ogni giovane la possibilità di realizzare i suoi sogni, le sue aspirazioni».

«Andiamo verso le nuove linee guida sull’educazione civica, educazione alla cittadinanza. Ci sarà spazio anche per l’educazione finanziaria che significa anche il saper affrontare i problemi del risparmio e legati all’economia e alla finanza di una determinata società. La scuola è una palestra di critica, ritengo che la scuola debba sempre educare ad una visione critica, una critica ovviamente che parta dalla ragione, dalla verità, che tenda alla verità. Lo studente che diventa protagonista che porta le proprie esperienze, che si confronta con i propri compagni sotto la guida del docente. L’abbiamo sperimentato nell’educazione stradale ma anche nell’educazione nel rispetto verso l’altro. Una scuola dove non c’è una visione imposta dall’alto ma c’è una proposta e un dibattito, un confronto».

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