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Novara traino del Quadrante. E’ quanto emerge dalla ricerca Ires Piemonte. A parlare sono i dati e l’ampia variabilità delle quattro province è evidente, in particolare se confrontata proprio con il territorio novarese.

Entusiasta Matteo Marnati, assessore regionale all’Ambiente, Energia, Innovazione: «Sia negli indicatori demografici che in quelli economico-sociali, Novara eccelle e si posiziona solo al di sotto dell’area torinese. Nel tempo, la concentrazione di imprese ha portato ad un alto valore aggiunto, contando 27mila unità e 110mila addetti».

Non solo: emerge anche che Novara è più giovane e dinamica: «L’andamento dell’economia – aggiunge Marnati – ha origine nella presenza di una popolazione più giovane e di un livello di benessere maggiore. La diversificazione dei settori produttivi permette così di contenere un eventuale effetto spiazzamento».

Un esempio: il 50% dell’export è prodotto da aziende con sede nella provincia. E il manifatturiero ha un elevato valore aggiunto, anche grazie alla presenza di aziende leader. Per non parlare del settore chimico, altro settore in crescita ad elevata specializzazione grazie alla presenza di poli leader del mercato che hanno ricavato 1 miliardo di euro nel 2021, pari a quasi il 30% della quota regionale. «Il 19% delle esportazioni nella provincia – aggiunge Marnati – dipende dalla fabbricazione di prodotti chimici di base. Gli addetti impiegati nel settore sono 3.152 distribuiti in 59 unità locali».

Proprio gli indicatori del lavoro sono stati un altro elemento di analisi. Tra i quali emerge una bassa disoccupazione al sette per cento, mentre nel Verbano socca addirittura il 5,8%. Novara nel tempo ha invertito il trend negativo toccato nel 2017 (11% di disoccupati), scendendo al 6,8% nel 2020. Occupazione femminile: 91,7% superiore alla media regionale. Disoccupazione giovanile: 16,9% al di sotto del 18,1% del Piemonte.

Gli indicatori ambientali. «Il Quadrante Nord-Est – aggiunge l’assessore – è quello con la quantità maggiore di componenti paesaggistiche: il 30% sul totale del Piemonte, in particolare di naturalistico ambientali (39% sul totale). Il 5,9% del suolo è consumato, secondo miglior dato dopo il Quadrante Sud-Ovest, con un’ampia variabilità tra le province: Novara tocca l’11% del suo territorio, la provincia del Verbano-Cusio-Ossola appena il 3%. Il quadrante più virtuoso nella raccolta differenziata: 73,5% con Novara provincia che differenzia quasi il’80%».

L’industria tessile e della rubinetteria. Ancora Marnati: «Il settore tessile, pur in declino, rappresenta un’importante specializzazione. Biella ma anche Vercelli e una parte di Novara impiegano circa 13,5 mila addetti 479 unità locali sul territorio del quadrante che contribuiscono al 75% delle esportazioni del settore in Piemonte. Il settore della rubinetteria genera un fatturato di oltre 2 miliardi di euro, cresciuto del 30% dal 2016. Impiega 9 mila addetti in 403 unità per lo più concentrati nell’area di Borgomanero, Fontaneto d’Agogna e Serravalle Sesia».

L’industria farmaceutica. «Due – spiega l’assessore – i poli di sviluppo: uno nel vercellese dove si trovano la Diasorin (+19% di ricavi nel 2020) e la Laboratori Derivati Organici, con circa 90 addetti. Il secondo polo, quello Novarese, è in forte espansione: gravita intorno alla Procos. Complessivamente dal 2015 ha più che duplicato il fatturato (+110% di ricavi). Oltre 1.400 addetti coinvolti in 14 imprese complessive».

L’articolo integrale sul giornale in edicola venerdì 12 maggio o in digitale. Puoi abbonarti o acquistare il numero di questa settimana a partire da qui

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