La mostra “Ho visto cose. 50 anni di cronaca novarese vista attraverso l’obiettivo di Mario Finotti” sarà inaugurata venerdì 10 marzo alle 17,30 alla sala dell’Accademia del Broletto, a Novara.
Resterà aperta sino al 26 marzo da martedì a domenica, dalle 10 alle 19.
A illustrarne i dettagli, in Comune, il protagonista, il fotografo novarese Mario Finotti, e chi l’ha aiutato nella realizzazione della mostra, Renato Ambiel, storico cronista de “La Stampa” e Roberto Bottacchi.
Con loro Paolo Cattaneo ed Elena Mastretta, rispettivamente presidente (appena riconfermato) e direttrice scientifica dell’Istituto Storico della Resistenza Piero Fornara, che supporta la rassegna fotografica e che sta acquisendo l’archivio fotografico di Finotti. L’Istituto è anche tra i promotori di “Promemoria Auschwitz”, viaggio di riflessione sulla Shoah per 90 studenti novaresi.
«L’Istituto – ha riferito Mastretta – si sta occupando di un’operazione importante, l’acquisizione dell’immenso archivio raccolto da Finotti in 50 anni. Quando ci ha proposto l’acquisizione, ci siamo subito attivati per accogliere le sue foto, che vanno, come temi, dal lavoro alla cultura, dal paesaggio alla cronaca».
«Il primo step – ha aggiunto Cattaneo – è la mostra “Ho visto cose”, con aneddoti di mezzo secolo del Novarese».
«Le foto in digitale che andranno all’Istituto – ha rilevato Finotti – sono 25-27 tera di memoria. Per l’analogico ho negativi e stampe». La mostra prevede anche due appuntamenti. Il 17 marzo, alle 17, nella Sala dell’Arengo, “Splendori e miserie della vita in redazione”, con Ambiel e i fotografi e giornalisti delle testate novaresi.
E un altro il 23 marzo, alle 17, con “Guardare le immagini, conservare la fotografie”, con lo storico Adolfo Mignemi.
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