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«Il disagio c’è, preferiremmo certamente essere nelle aule normali anche se siamo consapevoli che i lavori sono necessari. C’è da dire che comunque le classi sono abbastanza confortevoli». Primi giorni di scuola all’interno dei “container”, le cosiddette “aule componibili” (capienza 25 persone) dell’Istituto Ravizza di Novara. La scuola è in fase di ristrutturazioni e quattro classi (che si alterneranno in base ai lavori) sono state trasferite all’esterno dell’Istituto nei prefabbricati.

«I ragazzi sono tranquilli, si è cercato di dare a loro il massimo del comfort pur sapendo che è una situazione particolare – spiega la dirigente scolastica Fulvia Carbonera – Abbiamo scelto classi terze, quarte e quinte. I ragazzi dI prima hanno bisogno di orientarsi ve anno tutelati al massimo. La rotazione sarà sulla base delle indicazione dei lavori. Gli studenti diversamente abili o con problemi di movimentazione resteranno all’interno della scuola. E’ comunque errato utilizzare la parola container. Si tratta di aule componibili, riscaldate, illuminate e insonorizzate.

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