Condividi su

Per i morosi delle case popolari che hanno una cifra inferiore a 30 mila euro di debito ripartiranno i tavoli di lavoro.

Lo scopo è quello di ottenere un contributo secondo la condizione Isee per rientrare dal debito e mettersi in regola per non avere l’ansia di vederesi recapitare uno sfratto e dover uscire dalle case.
«L’obiettivo è quello di andare incontro alle famiglie che abitano nelle case popolari – ha spiegato il sindaco Alessandro Canelli – Abbiamo deliberato un intervento per rientrare dei soldi e per permettere alle persone di poter restare».

Si tratta di un problema ormai che perdura da tanto tempo. «E’ proprio così – prosegue il primo cittadino – E’ un annoso problema che arriva da tantissimi anni. Ci sono coloro che non possono pagare realmente e si chiamano incolpevoli poi invece ci sono quelli che lo possono fare ma non lo fanno e la situazione va cambiata».

Le case popolari sono circa 2200 di cui 350 di proprietà del Comune e la restante parte dell’Agenzia Territoriale della Casa (Atc). Il Comune affida comunque le sue case ad Atc.
Sono circa 460 i nuclei familiari che hanno debiti per meno di 30mila euro mentre sopra questa soglia ci sono circa 200 posizioni.
Servizio completo su l’Azione in edicola da venerdì 27 ottobre o scaricabile direttamente da qui in modo digitale.

Condividi su

Leggi anche

Campagna Amica al Salone Borsa di Novara
l'AZIONE

Campagna Amica al Salone Borsa di Novara

Marco Cito

Fornara
l'AZIONE

Una targa e un convegno, a Novara, per Piero Fornara, il prefetto della Liberazione

Monica Curino

Editoriali
l'AZIONE

L’austerity e la crisi petrolifera sono riuscite a cambiare la “percezione” della festa di San Gaudenzio

Pier Luigi Tolardo

Novara: 6,3 milioni per il recupero del De Pagave e 5,3 per la nuova “zona della moda”
l'AZIONE

Novara: 6,3 milioni per il recupero del De Pagave e 5,3 per la nuova “zona della moda”

Marco Cito