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«Ho soltanto bisogno d’aiuto, ho fame e sto bene. Non sono un criminale». Il giovane che questa mattina ha interrotto per una attimo il pontificale di San Gaudenzio ha spiegato così agli agenti della Polizia che lo hanno fermato le ragioni del suo gesto.

Poco prima dell’omelia del vescovo Franco Giulio ha percorso di corsa un tratto della navata urlando «Una pregunta!» («una domanda», in spagnolo), subito intercettato e portato all’esterno dagli agenti della Polizia e dei Carabinieri presenti. Sarebbe di origine pakistana, arrivato in città da poco e da qualche giorno costretto a dormire all’addiaccio.

«Spesso prendersi cura di chi è in difficoltà non è semplice e questo episodio che lo conferma – ha detto il vescovo Franco Giulio commentando dopo la messa, quanto accaduto -. Serve dare una risposta all’emergenza. Ma anche costruire reti di relazione per accompagnare davvero chi non solo è “povero”, ma è anche e soprattutto “solo”».

Un accompagnamento, ha detto ancora Brambilla «che deve pensare non solo alla risposta immediata, ma a liberare dal bisogno. Perché serve che come comunità cristiana cambiamo mentalità: non “bisognosi da aiutare”, ma fratelli cui stare vicini».

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