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Da Romagnano a Maggiora, passando da Quarona e Cavaglio: piccole e grandi Sacre Rappresentazioni hanno parlato a migliaia di persone. Hanno raccontato, attraverso parole, gesti, musica, e l’impegno di tanti attori e volontari, la Passione di Gesù. Come sfondo, le piazze, le case e le strade del nostro territorio. Spettatori, i fedeli e gli appassionati che sono arrivati anche dall’estero per assistere a questa tradizione che quest’anno, dopo uno stop per la pandemia, è ripresa a pieno regime. Ecco un’anticipazione degli articoli e delle gallerie fotografiche che troverete sulle pagine dei nostri giornali in edicola e online dal 14 aprile.

Romagnano, in migliaia per assistere al “Venerdì Santo”

Come dire che il Venerdì Santo di Romagnano rappresenta – per davvero – il cuore intimo di una comunità?
Basta riferire che Valentina Agarla, mamma da cinque giorni, non ha rinunciato a recitare nel ruolo di Erodiade? E che ha allattato Riccardo pochi minuti prima di entrare in scena?
Che Giorgio Ioppa, annunciando che questa è stata la sua ultima recita, ha consegnato il saio di San Pietro al successore ma lasciandoci dentro anche un pezzo di cuore? Già immaginando che, assistere alla “sua” scena, negli anni che verranno, gli comporterà un rigurgito di nostalgia?

A Maggiora torna in scena la rappresentazione del Venerdì Santo

Il freddo non ha fermato gli spettatori, che nelle due serate della Sacra Rappresentazione di Maggiora hanno gremito piazza Antonelli, piazza Caduti e il cortile dell’oratorio per assistere ai quindici quadri itineranti che hanno dato vita al racconto de “La Passione di Cristo, un giusto perseguitato”. Una tradizione quasi secolare per Maggiora (è nata nel 1927), e che è tornata a sei anni di distanza dall’ultima edizione.
La rappresentazione del Giovedì Santo è iniziata con l’Ultima cena di Gesù con gli apostoli e si è conclusa con il tradimento di Giuda. Quella del Venerdì Santo, invece, ha preso avvio con il processo di Gesù nel Sinedrio, seguito da quello davanti a Ponzio Pilato.

Il Tisirolo (Tisiröö) diventa il Golgota e ospita il mistero della Passione

Aria gelida come fosse Natale ma seicento persone hanno seguito la Sacra rappresentazione del Venerdì Santo a Cavaglio d’Agogna organizzata dalla parrocchia insieme con quelle di Cavaglietto e Barengo, tutt’e tre accomunate dal parroco, don Fabrizio Coppola.

Quarona, la sacra rappresentazione torna ai successi di un tempo

All’inizio il tempo (una volta tanto) piovoso sembrava aver messo in forse la manifestazione, poi in serata le nubi si sono diradate ed è stato il successo. La Via Crucis di Quarona, manifestazione tradizionale tornata finalmente alla sua forma originaria dopo gli anni dell’emergenza sanitaria, ha riempito il paese valsesiano come non accadeva più da tanto tempo. «Il tempo era nero, fino all’ultimo siamo stati in dubbio di riuscire – confessa il presidente dell’associazione “Amici del Venerdì Santo Andrea Zanella – però alla fine c’è stata parecchia affluenza. La gente, del resto, era quattro anni che aspettava il ritorno di questo evento, è andata davvero molto bene in tutti i sensi.

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