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Si è svolta domenica pomeriggio scorso nella chiesa parrocchiale di Castiglione Ossola la messa di ringraziamento per l’avvenuto riconoscimento del martirio di don Giuseppe Rossi. Presieduta dal vescovo Franco Giulio, concelebrata dai parroci di Castiglione e di Varallo Pombia, del delegato vescovile per la causa, da alcuni sacerdoti della valle, è stata partecipata da tutti i castiglionesi, a cui si sono uniti una rappresentanza di Varallo Pombia, tra cui i parenti del martire, i sindaci della valle Anzasca e di Varallo Pombia.

Il nostro Vescovo ha voluto rendersi prossimo della gente di Castiglione per questo dono. «Ho voluto questo primo incontro con voi – ha detto nell’omelia – perché si gioisse, anzitutto, in famiglia di questo evento, che si allargherà poi a tutta la diocesi: don Rossi è infatti un dono grande non solo per voi castiglionesi ma per tutta la grande famiglia gaudenziana». Prendendo spunto poi dagli elementi salienti della vita del futuro beato, mons. Brambilla ne ha sottolineato l’attualità come modello per i preti e per i laici, per la sua testimonianza di «cristiano credente e credibile», che è giunto al dono totale di se stesso.

Un solo rimpianto ha fatto capolino durante la celebrazione: l’assenza di don Severino Cantonetti, immediato successore di don Rossi che, nel corso di tutto il suo ministero pastorale, trascorso interamente a Castiglione, ha dedicato la sua esistenza a che don Giuseppe giungesse a questo riconoscimento.

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