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Cosa ci chiede questo 2024? Anzi, in realtà, cosa ci offre? Perché – calendario alla mano – si presenta davvero ricco. A partire dal fronte politico: ad inizio giugno si andrà alle urne, con il voto per le elezioni europee, quelle regionali, numerose amministrative sul nostro territorio. Una possibilità reale di democrazia, per dirla riprendendo il discorso del Presidente della Repubblica. Con sondaggisti già in azione, attraverso analisi di fine anno che vedono un calo dei consensi del Governo ma tra i partiti un Fratelli d’Italia più forte. Un Pd che rimonta tra l’elettorato più giovane e il M5S che riscuote consensi tra disoccupati e abitanti del sud.

Accade a livello nazionale ma è lo specchio anche nel locale. Non solo: sul fronte internazionale in agenda ci sarà il G7 in Puglia, dal 13 al 15 giugno. E in quegli stessi giorni inizieranno pure gli Europei di calcio. Anche per la nostra diocesi sarà un anno significativo: il vescovo Franco Giulio Brambilla compirà i 75 anni proprio a giugno e il Papa sarà chiamato a scegliere il successore. E poi sarà l’anno della beatificazione di don Giuseppe Rossi, martirizzato nel 1945 da una squadraccia fascista a Castiglione Ossola. E per la Chiesa italiana sarà anche tempo di preparazione all’Anno Santo del Giubileo 2025 “Pellegrini di Speranza”.

Sfide e auspici non mancano. E basta stringere la mano a qualsiasi persona, formulando un semplice augurio, che già si percepisce la voglia di qualcosa di nuovo. Certo, starà a ciascuno di noi cogliere le opportunità che la vita ci metterà davanti. Con maggiore spirito di comunità (civile ed ecclesiale), più condivisione di idee. E anche più voglia di osare.

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