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Tra le cantine piemontesi che hanno ottenuto “L’impronta d’eccellenza per l’enoturismo”, il riconoscimento che la Guida Cantine d’Italia 2024 a cura di GoWine, assegna alle aziende che raggiungono una soglia di punteggio che valuta il sito, l’accoglienza e il vino, ne figurano solo due dell’Alto Piemonte (Travaglini di Gattinara e Centovigne di Lessona) e la maggior parte sono blasonate aziende delle Langhe. Eppure l’Alto Piemonte, assieme al Gran Monferrato, ha ottenuto il riconoscimento di Città europea del vino 2024 e non si può certo dire che i produttori non si siano mossi.

Così la pensa Paolo Rovellotti, dell’azienda vinicola Rovellotti di Ghemme: «Nella mia cantina ho due sale attrezzate all’accoglienza, una del 1400 e l’altra settecentesca, in grado di ospitare fino a 140 persone. Accogliamo fino a 10mila persone l’anno ma nessuno di noi è in grado di offrire anche da dormire. L’Alto Piemonte oggi è come le Langhe negli anni Novanta, ma tra 35 anni avremo anche le piste per gli elicotteri in vigna». Rovellotti annuncia un’importante novità: «Puntiamo alla Doc Alto Piemonte, sotto la quale andranno a confluire tutte le undici Doc e Docg che rientrano nel Consorzio tutela Nebbioli Alto Piemonte. Tutta questa macro area sarà unita sotto il cappello della nuova Doc Alto Piemonte, ma su questa cosa stiamo subendo un fuoco incrociato».

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