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Alla fine la manovra  economica sarà blindata, gli spazi per variazioni da parte del Parlamento dalla parte della maggioranza e ancora meno dall’opposizione saranno esigui come non è mai avvenuto. 
Il ruolo del Parlamento si è quasi esaurito già nel votare lo scostamento di bilancio e quindi l’aumento del debito pubblico con quella maggioranza assoluta prevista dalla revisione costituzionale voluta ad hoc, nel 2011, da Monti. 

Uno scostamento di bilancio che dovrebbe essere stato almeno preventivamente concordato con la Commissione Europea, magari non entusiasta ma rassegnata a rinviare per l’Italia, almeno per un altro anno, il momento di politiche più efficaci di rientro del debito. 

Sullo sfondo una previsione di crescita del PIL italiano più bassa di quella che si sperava solo all’inizio dell’estate, l’aumento dei tassi di interesse che hanno ridotto decisamente i già ristrettì spazi di manovra del Governo Meloni e ritorna, anche se in versione mini, la spending review cioè il taglio delle spese dei ministeri , anche se non si capisce se e quanto interesserà la Difesa che già ha annunciato di non potere continuare con gli aiuti militari in Ucraina.

Il cuore della manovra consiste nel prolungamento degli effetti del taglio al cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti per evitare che termini a dicembre con una riduzione reale degli stipendi intorno ai 100 euro.
È l’alternativa per Meloni & Giorgetti al salario minimo chiesto a gran voce da Cgil e Uil e da una ben riuscita campagna di firme , promossa da Pd e 5 Stelle, ma appena bocciata dalla maggioranza del CNEL, l’organo che la riforma Boschi voleva spazzare via e che, invece, sembra aver trovato un suo ruolo. 

L’accorpamento delle due prime aliquote al 23% è la risposta governativa al forte rincaro dei prezzi insieme al carrello di prodotti alimentari  calmierati nella grande e media distribuzione lanciato da un accordo con le associazioni del commercio.

Il problema principale è che la legge di bilancio (anche nel 2025) continua ad avere lo stesso rischio di essere senza coperture per rendere strutturale il taglio al cuneo fiscale .

La stessa Meloni ha dovuto ammettere che lo spazio per quei forti investimenti sulla spesa sanitaria necessari per abbattere le liste di attesa e sostenere l’assistenza domiciliare non ci sono. Meloni chiede più attenzione a evitare sprechi e a qualificare la spesa sanitaria ma i sindacati di medici e paramedici si chiedono se questo possa bastare. Comunque: le risorse per aumentare gli stipendi degli operatori sanitari dovrebbero essere, almeno in buona parte, previste.

Si spera che l’impatto economico delle nuove tensioni in Medio Oriente non debba impattare negativamente sui costi dell’energia aggravando inflazione e difficoltà per le imprese .

Insomma: una manovra senza particolari ambizioni, molto ridimensionate rispetto al libro dei sogni dei programmi elettorali.

Contemporaneamente, il documento di bilancio pone attenzione nell’evitare che una eccessiva austerità danneggi il consenso delle forze di governo alla vigilia delle elezioni europee e di 4 importanti Regioni.
Sull’opposizione attuale il Governo fa pesare la palla al piede dell’intervento sui superbonus edilizi, che hanno spinto il PIL della fase post Covid ma che si stanno rivelando non ben calcolati per il futuro sulla spesa pubblica .

Intanto, la manifestazione della Cgil (già avvenuta) e quella del Pd (prevista a novembre) fanno presagire un periodo di forte dialettica non solo parlamentare.

Pier Luigi Tolardo

Pierluigi Tolardo

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