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Il tema dell’orientamento scolastico è uno degli aspetti cruciali non solo per quanto riguarda le politiche per i giovani e le famiglie. Ma per l’intero Paese. Ha a che fare con la formazione di una nuova generazione capace di avere le competenze e le conoscenze necessarie ad abitare un tempo di profonde trasformazioni nel mondo del lavoro e nella società.

Accanto a questa dimensione di sistema, c’è anche, fortissimo, un elemento soggettivo e del tutto personale che riguarda le aspirazioni dei ragazzi, le loro inclinazioni, i loro sogni. Le indagini sui tassi di occupazione e sulla resa universitaria dopo le superiori, come quella di Eduscopio di cui diamo notizia questa settimana, possono solo sfiorare questi aspetti.

E allora l’orientamento scolastico diventa un passo essenziale nel percorso difficilissimo di accompagnamento di ragazzi che sono poco più che bambini (la scelta delle superiori si fa in terza media) a rispondere a domande cruciali. Non solo “cosa” voglio fare da grande”, ma “chi” voglio essere da grande.

Una responsabilità che oggi cade soprattutto su insegnanti e famiglie, più che sul sistema scuola.
Serve capacità non solo di intercettare, ma anche valorizzare attitudini e capacità di ogni studente come singola e irripetibile persona. Serve sapere costruire itinerari formativi (non solo didattici) tagliati su misura. “A ciascuno il suo”, dice il motto. Nemmeno in un sistema che garantisce l’istruzione per legge a tutti, però, sembra scontato.

L’articolo sulla prima pagina del giornale. Gli approfondimenti sulla ricerca di Eduscopio, accanto ad altre notizie provenienti dal territorio della Diocesi di Novara si possono trovare sul nostro settimanale, in edicola da venerdì 1° dicembre. Il settimanale si può leggere anche online, abbonandosi o acquistando il numero che interessa direttamente cliccando sopra a qui.

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