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Il fantasma  del commissario prefettizio che sino a domenica aleggiava sul palazzo che si affaccia su piazza De Filippi ad Arona, si è materializzato!  Infatti lunedì mattina – dopo settimane di tensioni – dieci consiglieri della maggioranza, avete letto bene della maggioranza, capeggiati dal vicesindaco Alberto Gusmeroli hanno presentato le dimissioni nelle mani del segretario. Facendo così cadere il governo guidato dal sindaco Federico Monti.

Con Gusmeroli hanno firmato: il presidente del Consiglio Ferruccio Cairo, che dovrebbe essere super partes, Davide Casazza, Monica d’Alessandro, Pietro d’Ippolito, Antonio Furfaro, Marina Grassani, Monia Mazza, Valentina Temporelli e Nicola Zonca. Sono rimasti fedeli a Monti Denise Mazzari e Paola Bonetti ex capogruppo di maggioranza.

Non si sono dimessi i quattro consiglieri di opposizione: Carla Torelli, Roberto Buttà, Camillo Cavanna e Nezha et Doumi. Sette contro dieci: il governo cittadino non c’è più. Un dissidio tra vice e sindaco ha fatto mancare la guida della città in un momento molto importante per la politica locale, per i numerosi lavori che ci sono in cantiere.

Che cosa è mancato? Gusmeroli non ha saputo mediare come farebbe un buon politico. Ha applicato ancora una volta le legge “o con me o contro di me”. Monti non ha ceduto alle pressioni e alle direttive dell’onorevole, annunciando per tempo che avrebbe fatto un lista autonoma per le elezioni del 2025.

Invece si andrà al voto a giugno 2024, tra nove mesi. Nel frattempo sarà il commissario a guidare il comune solo per la normale prassi amministrativa. Gusmeroli ha già annunciato che sarà al fianco del commissario, lui e le sue assessore, per dare una mano. Forse ha dimenticato che lui da lunedì è un normale cittadino avendo lasciato l’incarico al palazzo di città.


Le tappe prima della crisi:

9 ottobre 2023Ad Arona prende quota la polemica tra Gusmeroli e Monti

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16 settembre 2023Gusmeroli è candidato sindaco di Arona e il centrodestra si divide per 3?


«Non condividevo alcuni progetti di cementificazioni messi in atto dal Sindaco; non si poteva andare avanti con questa litigiosità» le parole di Gusmeroli. La replica di Monti: «Di solito sono le minoranze a far cadere un governo cittadino.  Un sindaco che ha vinto con il 65% dei consensi o ha fatto pazzie, oppure si vuol creare una cattiva immagine di lui. Volevo proseguire sino al 2025, il fatto che lunedì sera c’era il Consiglio comunale, Gusmeroli temeva la mia dichiarazione. Invece avrei proposto una linea di distensione per proseguire per il bene di Arona e degli aronesi. Non mi è stato possibile. L’ex vicesindaco ha fatto un diretta sui social dicendo falsità. Non volevo cementificare Arona, sono sempre stato favorevole al recupero di siti dismessi. Quando le parole cadono dall’alto di solito hanno una grossa presa sul pubblico. Io nel momento di fare il sindaco per l’onorevole sono diventato un problema». Pensare che erano “amici per la pelle”.

Questo articolo e altri approfondimenti li trovate sul nostro settimanale, in edicola venerdì 13 ottobre. Il settimanale si può leggere anche online, abbonandosi o acquistando il numero che interessa direttamente qui.

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