Sarà ora il Consiglio regionale a decidere sul futuro della sanità del Vco. La delibera che la giunta di Alberto Cirio ha approvato e che prevede il mantenimento dei due ospedali di Verbania e Domodossola, con un progetto di “rigenerazione” da 200 milioni di euro, è infatti “aperta”, da sottoporre al giudizio dell’assemblea.
La somma proviene da risorse a fondo perduto per 190 milioni e da risorse proprie per altri 10 milioni. I tempi sarebbero di 6 anni per il San Biagio e di 8 anni per il Castelli.
Lo ha comunicato il presidente Cirio in video collegamento con la rappresentanza dei sindaci dell’Asl Vco, tavolo al quale, oltre alla direttrice generale dell’azienda sanitaria Chiara Serpieri, siedono Gianni Morandi di Gravellona Toce, Silvia Marchionini per Verbania, Lucio Pizzi per Domodossola, Giacomo Archetti per Vignone, Augusto Quaretta per Quarna Sopra e Luigi Motta per Gignese.
Il presidente ha spiegato che il Consiglio regionale potrà scegliere tra la rigenerazione dei due ospedali o la realizzazione dell’ospedale unico. Ma non sono state date indicazioni su dove dovrà eventualmente essere realizzato. Il progetto di Cirio prevede 300 posti letto complessivi, equamente divisi tra i due nosocomi.
«Il Vco – commenta il consigliere regionale leghista Alberto Preioni – avrà un polo medico a Verbania e un polo chirurgico a Domodossola. Il Cusio che ottiene l’inserimento del Coq nella rete ospedaliera pubblica piemontese Questa è l’unica, vera, possibilità e la delibera della Giunta regionale, che di fatto boccia la vecchia opzione Ornavasso mettendo nero su bianco la procedura per arrivare alla ristrutturazione completa del Castelli e del San Biagio, è la conferma che stiamo andando nella giusta direzione. La Lega non chiude gli ospedali, ma ne ricostruisce due».
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